Quando Nerone incendiò Roma

La notte del 18 luglio del 64 il Grande Incendio di Roma

Sembrano passati 2000 anni, e in effetti è proprio così: la notte tra il 18 e il 19 luglio del 64 dopo Cristo Roma veniva data alle fiamme. Da Nerone? Da qualcuno che aspettava la biga dell’Atac in perenne ritardo? Non si sa. Rimane il fatto che, secondo lo storico Tacito, tre quartieri (Colle Oppio, Circo Massimo e Palatino) furono completamente distrutti. E a guardare bene, non è che oggi si portino molto meglio. Il Circo Massimo, specie quando diventa teatro di grandi eventi, si riduce a un groviglio di rifiuti che vengono smaltiti con lentezza biblica. Colle Oppio viene sgomberato un giorno sì e l’altro pure per gli insediamenti abusivi. Il Palatino, che da solo farebbe la fortuna di decine di capitali mondiali che spacciano per siti turistici alcuni autentici obbrobri, è oggi lasciato in uno stato di allarmante abbandono. Altre sette aree furono danneggiate in maniera irreversibile.

 

I morti furono migliaia, e si stima che rimasero senza tetto almeno 200.000 persone. Un’immane tragedia che però consentì a Nerone di ricostruire la città praticamente da zero, ridandole lustro e vigore. Chissà ai giorni nostri quale evento potrebbe permettere a Roma di darsi una scossa, di svegliare dal torpore cittadinanza e istituzioni e riportarla al ruolo che le compete: di città più bella del mondo e di culla della civiltà occidentale. Il fuoco purificatore – purché sia rigorosamente metaforico – potrebbe essere la panacea a tutti i mali. (Marco Scotti)

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014