Era l’orgoglio della Marina militare italiana all’epoca del fascismo, ma oggi di essa rimane solo un basamento in acciaio. Ad oggi nel quartiere san Paolo in pochi si ricordano che al numero 204 dell’attuale via Ostiense c’era Radio S. Paolo, una stazione trasmittente in grado all’epoca coloniale di mantenere i contatti con l’Eritrea e la Somalia, oltre ad essere decisivo per il salvataggio di Nobile e del suo equipaggio al Polo Nord.
La locazione prescelta fu appunto lungo via Ostiense quasi in piena campagna, circa 250 metri oltre la basilica di san Paolo in direzione mare. Una enorme antenna alta circa 200 metri campeggiava nella zona, assieme a un caseggiato che ospitava trasmettitori ad alta potenza (250 kW) in onde lunghe ad arco Poulsen sulle frequenze da 42,9 a 27,3 kHz. Col tempo arrivarono anche le onde corte e medie.
Nel 1928 Radio S. Paolo mantenne i contatti con la nave Città di Milano, impegnata in Atlantico settentrionale nella ricerca di Umberto Nobile e del suo equipaggio disperso a seguito dell’incidente del dirigibile Italia in spedizione al polo nord. Un aspetto che fu fondamentale per il salvataggio dell’intero equipaggio.
Strategico era anche il suo impiego per mantenere i contatti con la flotta della Marina militare impegnata sui vari teatri di guerra durante il secondo conflitto mondiale. Dopo l’armistizio la stazione fu occupata dai tedeschi. Alla fine della guerra la zona fu oggetto di un ampio progetto urbanistico con la costruzione dei complessi abitativi di Ina casa e Iacp. La stazione fu così dapprima ridimensionata e poi fu smantellata, e di essa rimane solo una scritta, oltre che il basamento dell’antenna. Nel quartiere c’è ancora chi la ricorda, tra tante testimonianze del passato. Ora gli edifici della trasmittente sono abitati da familiari dei dipendenti della Marina.