Raggi: punto tutto su trasporti, rifiuti e trasparenza

La sindaca intervistata da Repubblica racconta i suoi 120 giorni

120 giorni da prima cittadina della Capitale. E un bilancio che ancora stenta a decollare. Finora le responsabilità sono state fatte ricadere sui predecessori, ma il 52% dei romani si dice scontento della qualità della vita e i rifiuti, insieme ai trasporti, sono un autentico disastro. Per questo, colpisce la determinazione con cui la Raggi risponde alla lunga intervista che il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, le ha fatto, ponendo ai primi tre posti i rifiuti, i trasporti e la trasparenza. Senza nascondersi dietro a un dito, la Raggi è pronta a fotografare la situazione con grande lucidità: “. La situazione dei trasporti a Roma è disastrosa e la prima urgenza è cominciare a garantire un servizio degno: mezzi così vecchi e usurati che non si possono riparare, per questo abbiamo preso 150 autobus nuovi in leasing. La Metro C, la più nuova, ha un problema di disallineamento dei binari che distrugge subito le ruote, qui bisogna fare lavori e manutenzione. I mini autobus elettrici per il centro acquistati e mai usati, per problemi alle batterie e al telaio, non sono utilizzabili e vanno sostituiti, ma bisogna anche trovare chi ha sbagliato, colpire chi è responsabile di questo sfascio”.

 

Anche i rifiuti non sono messi meglio. Qual è allora la ricetta della sindaca? “Ho trovato una società che sembrava portata volutamente al collasso, l’Ama era completamente paralizzata e dopo la chiusura di Malagrotta nessuno ha mai pensato a delle alternative. Oggi Ama si occupa solo della parte più onerosa, quella della raccolta dei rifiuti, e paga dei privati per lavorazione, smaltimento e rivendita. Vogliamo chiudere il ciclo dei rifiuti, far sì che Ama si occupi di tutta la filiera anche nelle parti che possono essere remunerative. E poi rimettere in funzione i due impianti di Salario e Rocca Cencia. Abbiamo bloccato tutto, ripulito le vasche e stiamo facendo manutenzione. A breve si ripartirà”. La Raggi non nasconde qualche sospetto sulla grande quantità di rifiuti ingombranti per le strade, quasi facendo intendere che vi sia un disegno contro di lei: “Devo dire che non ho mai visto tanti rifiuti pesanti, divani, frigoriferi abbandonati per strada. Non so se vengono fatti dei traslochi, se tanta gente sta rinnovando casa, ma è strano… È un po’ strano, ci sono frigoriferi che invece di essere portati all’isola ecologica vengono buttati vicino ai cassonetti e non è mica un lavoro semplice portarli lì, non so neanche come facciano. Però il frigorifero è già tutto sfondato e graffitato. Mi sembra strano”.

 

C’è forse un complotto, un disegno più grande? “Noi vogliamo ricostruire un sistema che era stato abbandonato. Le faccio un esempio: quando eravamo all’opposizione sentivamo che si voleva svendere Atac a Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) poi abbiamo cominciato a intuire un disegno per andare alla privatizzazione, ora al Senato c’è una mozione di Pd e Forza Italia per commissariare Atac e farla gestire a Rfi. C’è un disegno fatto sulla testa dei cittadini: il pubblico funziona male se viene messo in condizione di funzionare male. Quando si smette di far manutenzione agli autobus ad un certo punto il servizio si blocca, ma bisognerebbe chiedersi come mai nel tempo Ama e Atac, che dovevano essere due società modello, sono state abbandonate. Forse perché c’era la volontà di far vedere che il pubblico non era in grado di gestire per poi far subentrare i privati. E quello che stanno facendo in Parlamento per Atac ne è la prova provata”.

Si torna poi a parlare di rifiuti e di differenziata: “Dobbiamo incidere molto sulla raccolta differenziata, che in alcuni quartieri non è mai partita. Oggi ci sono troppi rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica o negli inceneritori. Il Parlamento ha una responsabilità gravissima, perché incentiva gli inceneritori e non sostiene per nulla le imprese che invece potrebbero fare ricerca per un diverso utilizzo del materiale indifferenziato. Vogliamo mettere incentivi fiscali per tassare meno quegli esercizi che offrono prodotti alla spina e producono meno imballaggi. Per i grandi eventi daremo la priorità a chi ha punti ristoro con stoviglie lavabili o riutilizzabili. E poi lavoreremo a un cambio culturale, a partire dai progetti nelle scuole, per far capire ai bambini come sia importante smaltire correttamente i rifiuti. Vogliamo avviare progetti per sostenere l’utilizzo delle biciclette. Realizzare nuove piste ciclabili. I bambini devono sapere che ci sarà una piccola corsia per andare a scuola a piedi o in bicicletta: dobbiamo fornire delle alternative agli ingorghi che paralizzano la città ogni mattina”.

 

C’è spazio anche per Paola Muraro, su cui continuano a pendere le inchieste e le perplessità anche in seno alla maggioranza. “Mi sembra che già adesso una delle ipotetiche accuse, quella di abuso d’ufficio, stia cadendo. Se io dovessi dare retta ai giornali e rimuovere le persone a seconda di quello che scrivete, allora non so che fine avremmo fatto… Per quanto ne so dell’inchiesta sui presunti reati ambientali, perché nella fase dell’indagine sono sempre presunti, ma in realtà lo sono anche se si andasse a processo finché non si arrivasse a una condanna, io so solo che c’è questa presunta contestazione. Vorrei capire di cosa si tratta e poi all’esito di questa disclosure, se e quando ci sarà, prenderemo una decisione”. Quando? “Per esempio se ci fosse un avviso di garanzia. Ad oggi io non so nulla”.

 

Infine qualche battuta sul debito e sullo stato disastrato dei conti romani. A partire dal famoso audit sul debito che non è stato ancora fatto. “Lo stiamo facendo con il nuovo assessore, il vecchio non l’aveva fatto, si stava concentrando su altri aspetti, per esempio ha trovato i 18 milioni per evitare la paralisi della metro A. Con Tronca erano stati stanziati 58 milioni per Atac ma ad un certo punto questi soldi sono spariti dal bilancio. Devono essere stati dirottati da altre parti ma non abbiamo ancora capito dove, li stiamo cercando”.

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