Raggi: un anno record di critiche

Al di là delle difficoltà gestionali la sindaca pentastellata sconta la mancanza di una strategia e di una efficace comunicazione

Virginia Raggi (Foto Omniroma)

Prima scrive una lettera di scuse, poi si assegna un bel voto, infine corre il rischio di essere processata, ma convoca, come se niente fosse una conferenza stampa per fare un bilancio di un anno al vertice della Capitale. Sono solo le sortite più recenti della sindaca della Capitale, Virginia Raggi, precipitata nel consenso dei romani, rispetto al successo elettorale col 67 per cento di voti.

Intanto i giornalisti, spesso amareggiati per non aver avuto riscontro alle loro domande, si cimentano con grande frequenza a stigmatizzare le luci e soprattutto le ombre, dell’ attività di sindaca, che è apparsa ai più impegnata soprattutto a sistemare poltrone, per alcune delle quali è anche finita sotto inchiesta, piuttosto che risolvere i problemi della città, dall’immondizia ai trasporti.

Mentre i partiti d’opposizione ‘’brindano’’ ai cassonetti ammassati che prendono fuoco, agli autobus pubblici roventi che si guastano continuamente e piantano dovunque i passeggeri, alle strade che sono un colabrodo di buche, agli alberi che cadono a ogni scroscio di pioggia. Affermare che il primo anno è stato dedicato a mettere a fuoco i problemi lasciati dalle disastrose amministrazioni, a cercare di sistemare le finanze comunali, o ad approvare uno stadio di calcio con le varianti ‘’sostenibili’’, non può bastare ad arginare il fiume di critiche che nessun sindaco ha mai saputo alimentare così bene, come Virginia Raggi. E ciò dovrebbe far riflettere sulla strategia operativa e la conseguente comunicazione.

Certo, siamo alle soglie di una tornata di elezioni politiche e fa gioco screditare attraverso la sindaca grillina l’intero MoVimento Cinque Stelle, che fa ancora paura nonostante la recente sconfitta alle Amministrative. Ma perché offrire facili occasioni, come la lettera piagnucolosa al Messaggero che ha dato lo spunto a un mega servizio all’edizione delle 20 del renziano TG1, prestando il fianco all’accanimento delle opposizioni?

E’ vero che talvolta sarebbe stato difficile anche al comunicatore più capace nascondere la mancanza di un’ adeguata operatività, soprattutto in settori nevralgici come i rifiuti e i trasporti, sollevando una cortina di fumo davanti agli occhi della stampa e della gente.

Ma su qualche aiutino dalla comunicazione anche Virginia Raggi avrebbe dovuto poter contare. Invece di lasciare che si assegnasse un 7 e 1/2 che per un anno di gestione della Capitale che ha suscitato ilarità dovunque. O consentire comparsate televisive dell’ultima ora, oppure un titolo della conferenza stampa : “Roma rinasce”, un anno di risultati e prossimi obbiettivi, in concomitanza con le prime risultanze dell’inchiesta su un aspetto palesemente degenerativo della vita amministrativa capitolina firmata Raggi!

Naturalmente la comunicazione non può surrogare una strategia di rilancio della Capitale che ancora latita, ma avrebbe per lo meno dovuto intervenire per evitare alla Raggi palesi ingenuità, prontamente cavalcate dai giornalisti e dall’opposizione.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014