Meno sedici. Le elezioni regionali del Lazio stanno per entrare nelle due settimane conclusive e la rubrica di Radiocolonna continua a monitorare le uscite pubbliche degli aspiranti governatori. È il momento di affilare le lame e i candidati – ognuno a modo proprio – stanno cercando di caratterizzare sempre più la propria campagna per convincere il maggior numero di cittadini che la X sul loro nome è la migliore scelta possibile. Nicola Zingaretti, stando ai sondaggi, è in vantaggio rispetto agli avversari nella corsa alla Pisana. Sui social l’esponente dem, dato in corsa da molti anche per una leadership a livello nazionale, illustra il raggiungimento di accordi che preserveranno e valorizzeranno i posti di lavoro:
Un modo per affermarsi come un forte candidato di sinistra in grado di attirare consensi trasversali.
Attivissimo sui social anche Stefano Parisi, che alterna attacchi agli avversari politici a tweet in cui viene consacrato con il vento in poppa sul fronte dei sondaggi. Un’autocelebrazione che ha una finalità precisa: siete delusi da Zingaretti e dalla gestione del Lazio da parte del Partito Democratico? Votate me, è l’unico voto utile per il cambiamento.
Bloccato su vicende nazionali il profilo Twitter di Roberta Lombardi. Il caso ribatezzato ‘Rimborsopoli’ ha avuto una eco mediatica importante e tutti i big del Movimento Cinque Stelle si sentono in dovere di ribadire il carattere episodico e minoritario di una vicenda imbarazzante. Anche a costo di mettere da parte i temi-clou delle varie campagne elettorali. Tutto questo è accaduto anche sul profilo Twitter dell’ex capogruppo grillina alla Camera, che ha preferito serrare i ranghi e difendere la causa comune piuttosto che twittare cose riguardanti il Lazio:
Molto attivo sui social, questa volta su Facebook, anche Sergio Pirozzi. Sin da subito il sindaco di Amatrice ha impostato una campagna comunicativa molto ‘pop’ fatta di slogan divertenti e di sottolineature del carattere civico e indipendente della propria candidatura. Pirozzi ci tiene a farsi vedere tra la gente e a mostrarsi come l’unico candidato fuori dalla partitocrazia e dal potere centrale: