Da quando a Roma è stato avvertito in modo sensibile il terremoto del 30 ottobre, poco è cambiato per quelle strutture che hanno subito danni. E l’area attorno a S. Pietro, al Vaticano è un concentrato di problemi, che nemmeno la chiusura del Giubileo o l’avvicinarsi del Natale sono riusciti a risolvere.
Ponte Mazzini è stato riaperto al traffico solo ieri pomeriggio, dopo che per un mese, era stato off limits per i pedoni e percorribile dalle auto in una sola direzione (il nostro video è stato girato ieri mattina). La Soprintendenza che ha la competenza sulla struttura, realizzata nel ‘900, e in questi giorni si sta verificando lo stato dei parapetti, che da tempo presentavano lesioni.
La corsia preferenziale della galleria Pasa, sotto il Gianicolo, rimane ancora chiusa da piazza della Rovere a Porta Cavalleggeri. Le transenne rimangono là e di tecnici nemmeno l’ombra, ci dicono i residenti, nonostante si tratti di una struttura rimessa a nuovo una quindicina di anni fa.
A via della Conciliazione che porta a S. Pietro è stata chiusa una parte della corsia per un cedimento del terreno. Due degli obelischi che fungono da lampioni, pensato a metà degli anni ’50 quando fu demolita la spina di Borgo, hanno evidenziato spostamenti nella parte superiore. In sostanza, i blocchi di cui sono fatto non risultano più allineati. Sono stati transennati, per buona pace dei romani e dei turisti che rimangono increduli. Ma sarà sicuro passarci accanto? E che cosa potrebbe succedere se ci fosse un nuovo sisma?