Mail con link o allegati ingannevoli che rubano dati sensibili recuperabili tramite un riscatto. In questi giorni una nota diffusa dalla Polizia Postale mette in guardia i cittadini sul pericolo rappresentato da Cryptolocker, un virus trojan apparso sulle scene digitali oltre due anni fa che infetta il sistema Windows, cripta i dati del malcapitato e richiede – per la decriptazione – un pagamento in denaro o bitcoin.
Un sistema rodato che attrae la vittima con mail in apparenza sicure, spesso inviate da finte banche, aziende di trasporto ed enti pubblici cui è allegato un file, word e pdf, o un link che da il via alla procedura fraudolenta. Un sistema criminoso che la PS invita a non foraggiare con il pagamento ma a denunciare con tempestività. Il tempismo è fondamentale anche qualora la vittima decidesse di risolvere da solo la questione: se si ha il sentore di essere sott’attacco si può procedere alla rimozione del malware (tanti i programmi gratuiti presenti in rete per l’eliminazione di software nocivi), visto che la cifratura di solito richiede tempo ed è possibile – con quest’accortezza – ridurre la perdita dei dati. Tuttavia il cittadino comune e le imprese non sono gli unici soggetti a rischio di attacchi informatici e perdita di dati sensibili.
Radiocolonna è entrata a conoscenza di una circolare riservata nell’ambito del Ministero della Difesa che impone di non aprire allegati mail e vieta l’uso della posta elettronica privata sui computer di servizio. Un livello di guardia giustificato dal timore di incursioni galeotte nei sistemi informatici delle Forze Armate, dove disattenzioni o ingenuità darebbero luogo a un passaggio di informazioni dagli esiti imprevedibili. Da mesi un warning rivolto a tutta l’utenza consiglia un approccio accorto e vigile e sconsiglia di aprire file sconosciuti o utilizzare sistemi di posta elettronica non protetti. Il Mailgate che ha visto coinvolta l’attuale competitor alle primarie democratiche Hillary Clinton – quattro anni come Segretario di Stato senza avere un account governativo – è un invito implicito a non utilizzare indirizzi mail privati per comunicazioni pubbliche su terminali di servizio. Una commistione che potrebbe risultare pericolosa per i propri dati e per il Dipartimento che si rappresenta.
Tutti coloro che subiscono ricatti possono rivolgersi al portale www.commissariatodips.it
I cittadini di Roma possono rivolgersi al Compartimento Polizia Postale in Viale di Trastevere 191 oppure chiamare lo 06/588831
(Giacomo Di Stefano)