Tutto pronto per la sfida referendaria dei Radicali sul futuro di ATAC. La consultazione vuole interpellare i cittadini romani su un possibile cambio di passo nella gestione della municipalizzata romana: non più affidamenti diretti e soluzioni in house ma concorrenza, gare pubbliche e gestione plurale.
Una partita che, raccontano i Radicali a Radiocolonna, vuole mettere in discussione l’attuale approccio del Comune di Roma nella gestione di ATAC.
“Le amministrazioni comunali hanno avuto sempre un’impostazione padronale su ATAC – spiega il segretario di Radicali Italiani Riccardo Magi – ora si abbandoni quest’approccio e si torni a fare organizzazione e pianificazione”.
Secondo i promotori della consultazione referendaria, in ballo non c’è solo il futuro di un’azienda ma il concetto di trasporto pubblico a Roma.
“L’attuale amministrazione continua a definire “bene comune” ATAC ma sbaglia – continua Magi – qua l’unico bene comune è un servizio pubblico allo sbando per colpa del rapporto sbagliato del pubblico nell’azienda”.
L’ex consigliere comunale dell’era Marino respinge l’accusa di voler privatizzare e svendere la municipalizzata. Un dito puntato che ignora – dice – i costi sociali altissimi di ATAC e la necessità di consultare chi, tutti i giorni, è vittima di un servizio scadente: i romani.
Quindi più concorrenza e più gare pubbliche, sì, ma prima di tutto un ripensamento del ruolo del pubblico in una polveriera dominata da lotte politiche, domini sindacali e politiche aziendali discutibili.