Rifugiati, lo sdegno di Roma verso il muro di Orban

Sit-in di Amnesty International davanti all’ambasciata ungherese

“Orban nazista, vergogna!”, “Siamo tutti rifugiati!”. Davanti all’ambasciata ungherese di Roma riecheggiano cori e volano bandiere di Amnesty International. L’obiettivo della protesta è il presidente dell’Ungheria e le sue politiche repressive verso i rifugiati che arrivano in Europa tramite la pista continentale. Un sit-in organizzato dall’ong inglese insieme ad associazioni e a cittadini convinti che la situazione non si risolverà con l’innalzamento di muri ma con politiche europee serie. A dieci giorni dalla “Marcia degli Scalzi” – che ha portato la solidarietà verso i migranti alla Mostra del Cinema di Venezia e in altre 60 città italiane – questa volta si è puntato verso ambasciata e consolati ungheresi in Italia. Nella splendida cornice di Via del Villini – zona Policlinico – un centinaio di manifestanti (pochi a piedi nudi) hanno esposto striscioni e cartelloni di solidarietà verso i migranti. Clima disteso, una camionetta della polizia presidia lo svolgimento della manifestazione senza nessun attrito con i presenti. Avvistati l’esponente dem Vincenzo Vita e lo storico esponente girotondino Gianfranco Mascia. Tra le richieste dei manifestanti la certezza che ci siano corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature, un’ accoglienza degna e rispettosa per tutti, la chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti e la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino. Istanze che potranno essere dibattute e risolte nelle sedi istituzionali europee ma che testimoniano – ancora una volta – come Roma sia il palcoscenico ideale per manifestazioni di tolleranza e solidarietà. (gds)

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