Una passeggiata di ‘Rigenerazione Urbana’ che getta un ponte fra Roma, Amburgo, Londra, Bruxelles. Parte domenica 15 marzo, con appuntamento alle ore 14.30 a San Basilio, in piazza della Balena. L’obiettivo è promuovere il quartiere come luogo di sperimentazione e di conoscenza attiva, da osservare con occhio critico ponendosi domande del tipo: cosa hai scoperto (di nuovo) sul quartiere? quali sono gli aspetti che ti hanno colpito positivamente o negativamente? qual è l’immagine di San Basilio che emerge da questa passeggiata?
Il workshop in movimento, che si svolge sotto il patrocinio del Municipio IV di Roma e con la presenza del presidente Emiliano Sciascia, è stato organizzato da un pool di competenze: il Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura della Sapienza Università di Roma con i professori Fabiola Fratini e Claudia Mattogno; Zètema Centro Culturale Aldo Fabrizi con la dott.ssa Gabriella Paolino; l’Istituto Comprensivo Via N.M. Nicolai con i professori Gabriella Romano, Maria Gabriella Ballette. Hanno partecipato anche le Associazioni Unrra Casas, Metropolis Europa con il progetto Well Fare e Walls per SANBA. Chi è chiamato ad animare l’evento? Ospiti stranieri e italiani, attori locali, studenti e abitanti: tutti sono invitati “a percorrere e raccontare San Basilio secondo le proprie modalità con curiosità e sulla base del proprio istinto, individuando luoghi, attività, oggetti che suscitano attenzione, vivendo l’esperienza comune della passeggiata. Ognuno potrà decidere l’itinerario, tracciando la passeggiata in autonomia o seguendo tre proposte di percorso: il primo è centrato su San Basilio, il secondo attraverso la borgata Tidei e San Basilio, il terzo lungo San Basilio e Torraccia” suggeriscono i promotori.
Alla partenza della manifestazione in piazza della Balena verranno consegnati ai partecipanti gli “strumenti di bordo”: una mappa fotografica e una mappa toponomastica, per orientarsi e per prendere appunti sul quartiere finalmente osservato da vicino e con nuova consapevolezza. Report e note costituiranno la base sulla quale costruire nuove riflessioni “nella speranza che, parafrasando Italo Calvino delle Città Invisibili, ‘frammenti di città felici possano prendere forma e ibridare le città infelici che si nascondono dietro ogni città senza cura’ “. (r.p.)