Per i roghi tossici, che si sviluppano quasi sempre dentro o vicino ai campi rom, si valuterà l’impiego dell’esercito. La proposta è stata fatta dal prefetto di Roma Paola Basilone nel corso dell’audizione presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul degrado delle città e delle periferie. Già il ministro dell’Interno Marco Minniti, quasi un mese fa, aveva ventilato l’ipotesi dell’uso dell’esercito, “se necessario”, e oggi, seppure con le dovute verifiche, torna a proporlo Basilone.
“Bisogna farlo con molta attenzione – ha detto il prefetto – perché l’Esercito ci garantisce oggi la vigilanza degli obiettivi sensibili che a Roma sono tantissimi, 1900 addetti sono tutti a presidio. Deciderà il comitato metropolitano, alla luce dei contributi del sindaco, della Regione e delle forze di polizia – ha sottolineato – “Nel comitato metropolitano daremo direttive affinché siano intensificati i controlli nelle ore notturne, quando il fenomeno è più intenso, e studieremo un sistema di controllo a rotazione in modo che le forze di polizia, alternandosi, possano essere più presenti”.
“Decideremo insieme – ha aggiunto – perché il problema della sicurezza dei cittadini delle periferie è urgente così come è urgente garantire la sicurezza dal terrorismo, quindi si tratta di esigenze da ponderare”. Basilone spiega di aver “sollecitato il sindaco Raggi per una data visto che è la sua agenda è più complicata. All’ordine del giorno ci saranno due argomenti l’emergenza abitativa e i roghi tossici.
“Gli interventi dei Vigili del Fuoco per roghi tossici sono stati tantissimi – ha sottolineato il prefetto – Abbiamo comparato i dati con gli anni precedenti ed abbiamo rilevato una tendenza alla diminuzione molto lieve, come dato complessivo. Nello specifico, però, a luglio ed agosto sono aumentati i roghi nei campi”.
Solo 5 giorni fa FdI aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica proprio sul tema dei roghi tossici”, fenomeno che interessa tutti i municipi ad esclusione del I, “per richiamare alle proprie responsabilità tutti quei soggetti istituzionali che si girano dall’altra parte”, aveva chiosato il capogruppo alla Camera Fabio Rampelli. Roghi che, aveva ricordato, “provocano danni alla salute dei cittadini, inquinano l’ambiente, comprese le falde acquifere e che costringono molti romani a stare con le finestre chiuse d’estate. Roghi che servono a bruciare non solo mondezza o refurtiva, ma anche la plastica per ottenere rame e ferro materiali che poi vengono rivenduti e rimessi sul mercato”.