La tragedia di Centocelle ripropone le condizioni di vita di rom, camminanti e sinti nella Capitale. Sono circa 7 mila i nomadi a Roma, anche se la percezione da parte dei cittadini è di almeno il triplo. Possibile che in 11 dormisssero dentro una roulotte e nessuno dei servizi sociali se ne sia accorto?
Intanto si indaga per omicidio volontario. Le vittime vivevano con i genitori e altri 8 fratelli nel camper. Per gli investigatori la pista prevalente è la vendetta maturata in ambienti rom. In un video si vedrebbe una persona che lancia una bottiglia incendiaria verso la roulotte.
Secondo l’associazione 21 luglio, che si occupa appunto di rom, “nel programma elettorale della sindaca Virginia Raggi era scritto: ‘Per ciò che concerne la gestione dei campi Rom, saranno attuate le misure già previste dalla Comunità Europea, come recepite dal Governo, relativamente al progressivo superamento dei campi stessi’. La Giunta Raggi sembra invece andare in una direzione opposta a quella prevista dalla Strategia Nazionale per l’Inclusione dei rom redatta dal Governo italiano”
“Tale percorso – dice l’associazione – rivolto esclusivamente ai circa 4.500 rom presenti negli insediamenti formali, e quindi dimentico dei restanti 3.000 presenti in quelli informali e tollerati, prevede tre tappe: espulsione dai ‘campi’ dei soggetti privi di regolare documentazione, valutazione dei bisogni sociali e inserimento in strutture intermedie per l’accoglienza”.
Il Lazio raccoglie circa il 24% dei nomadi presenti in tutta Italia, con una ventina di baraccopoli. Sette gli insediamenti presenti a Roma, e tra questi quello più popoloso è Castel Romano, con quasi 1000 occupanti.
Realizzati quasi tutti dalle istituzioni a partire dagli anni Novanta, tredici “campi tollerati” sono stati negli anni privati di diversi servizi essenziali e lasciati in uno stato di abbandono. All’interno si sono quindi sviluppate dinamiche di autogestione.
L’associazione 21 luglio dice che nel II Municipio è presente l’insediamento di via del Foro Italico; nel IV i due grandi insediamenti di via Salviati I e via Salviati II – abitati entrambi da almeno 400 persone -, e di via Spellanzon; nel VII quello di via Schiavonetti, di via di Ciampino e dell’Arco di Travertino; nell’VIII insiste il “campo tollerato” adiacente all’Ex Fiera di Roma e quello di via delle Settechiese – abitato da soli sinti; nel X si trova l’insediamento di via Ortolani; nel XIII Municipio sono presenti gli insediamenti di via Aldisio, di via Grisolia, della Monachina.