Il crollo del ponte Morandi di Genova ha riaperto il dibattito sulla Tangenziale Est. Inquinante ma anche pericolosa, affermano i comitati che da anni si battono per la demolizione di questa autostrada interna.
La Tangenziale è infatti una struttura mista, fatta di acciaio e cemento, e in più parti si intravedono segni di degrado delle strutture, soprattutto per quanto riguarda i giunti e alcuni parapetti. Il Comitato Pineto-Tangenziale denuncia da qualche anno periodiche “cadute di calcinacci, oltre a vistose infiltrazioni nelle strutture orizzontali”.
La sopraelevata, il “mostro”, come lo chiamano i cittadini che vi abitano sotto, è stata costruita 50 anni fa per bypassare la zona di San Lorenzo e costruire un collegamento viario veloce tra il sud e il nord della città. Durante l’era Veltroni è stata eliminata la parte di Tangenziale che va dalla stazione Tiburtina alla batteria Nomentana, bypassando il fascio di binari e favorendo la realizzazione del quartier generale della Bnl.
Ora gli abitanti chiedono che anche l’altro tratto di Tangenziale sia chiuso, e se non sarà possibile abbatterlo che diventi una sorta di guardino pensile, o una ciclovia, un modo anche per riqualificare tutto un quartiere che, anche per colpa della Tangenziale, conosce a periodi alterni condizioni di degrado.
Il Campidoglio assicura che “periodici controlli vengono effettuati” appunto per assicurare che la sicurezza dei trasporti sia garantita. E questo, affermano dal Comune, è stato fatto in modo ancor più approfondito dopo le scosse che negli anni scorsi hanno colpito il centro Italia.
Ora gli abitanti della zona, è nato anche il gruppo amicidelmostro.org, auspicano che “la vecchia sopraelevata sia trasformata in un bio-parco: in una passeggiata pedonale verde unica in tutta Roma, sospesa sopra il caotico traffico metropolitano. Lo hanno fatto a Parigi, con la Promenade Plantée; lo stanno facendo a New York, con la Highline; potremmo farlo a Roma, sulla vecchiaTangenziale Est. Trasformarla costerebbe molto meno che demolirla, renderebbe molto di più sia in termini economici che di impatto ambientale, e quello che oggi ci appare come un mostro potrebbe diventare il grande amico di domani: un grande sentiero verde, solo per i pedoni, sulla quale camminare, correre, giocare, incontrarsi … in cui vivere, in un modo diverso da quello di sempre! Cambia Roma, cambia il suo paesaggio: un bio-parco per il Mostro di San Lorenzo!”.