Roma: il Giubileo penalizzato dalla mancata riforma della Capitale

Una trasformazione costituzionale sul modello delle altre grandi capitali europee non può attendere. Il centrodestra promette di mobilitarsi.

Il Governo ha fornito a Roma Capitale i fondi per migliorare le infrastrutture e i trasporti in vista dello straordinario afflusso di turisti previsto per il Giubileo dell’anno prossimo. Purtroppo molte opere non saranno finite in tempo e la città rischia di essere travolta da flussi di traffico enormi e da un aumento dell’immondizia, entrambi ingestibili.

Per l’amministrazione Gualtieri sembra che basti dare una sistemata alle strade con centinaia di cantieri aperti qua e là, qualche linea tramviaria in più, e predisporre una gigantesca piazza per raduni ‘’oceanici’, per ospitare i 32 milioni di pellegrini.

Li attende una valanga di riti religiosi ed eventi che interessano decine di categorie dalle forze di polizia, agli artisti e soprattutto ai giovani che Papa Francesco ha invitato appositamente nel corso dell’Ultima Giornata Mondiale della Gioventù. 

Ciò avviene mentre i romani sono diventati sempre più insofferenti di fronte all’insufficienza dei trasporti, alla cattiva gestione dei rifiuti, alla sporcizia e alle buche delle strade. Anche se è ormai scontato che non dipendano solo dall’inadeguatezza della macchina amministrativa.

I tanti problemi irrisolti di Roma discendono soprattutto dalla mancanza di un adeguato assetto istituzionale per una città eccezionalmente cresciuta: 1287 Kmq, pari alla somma dei maggiori capoluoghi italiani, con una popolazione che è la metà di quella dell’intera Regione Lazio. Una dimensione che non può prescindere da una riforma costituzionale che darebbe a Roma i poteri che tutte le altre capitali europee hanno da tempo. 

E purtroppo è difficile che dei limiti di Roma Capitale non ne soffra anche il Giubileo, che è ormai alle porte. Non solo per i ritardi nell’ultimazione dei lavori per migliorare l’accoglienza dei Pellegrini. La mancanza di una riforma comporta un decentramento insufficiente alle esigenze del territorio, dei residenti, e con l’Anno Santo, anche dei pellegrini. 

Un efficiente decentramento amministrativo vuol dire garantire in territori molto eterogenei un’offerta di servizi specifici che oggi invece manca, a partire dalla gestione del verde, affidato da parte del Campidoglio con 20.000 mq a ciascun municipio, senza però i soldi e l’organico per accudirvi. 

Nella scorsa legislatura una maggioranza trasversale aveva già espresso un primo voto per avviare il percorso di riforma. Il testo base, elaborato da Anna Grazia Calabria (FI) e Stefano Ceccanti (Pd) e composto di appena due articoli prevedeva una modifica dell’articolo 114 della Costituzione, che avrebbe dotato Roma della stessa potestà legislativa di cui godono le regioni (e quindi relativamente alle stesse materie, con la sola eccezione della salute) e la possibilità per Roma di “conferire con legge le proprie funzioni amministrative ai municipi”.

Andrea De Priamo, senatore di FdI in commissione Affari costituzionali a palazzo Madama, rilevato che il governo ha supportato Roma con fondi stanziati per il Giubileo, si augura che il passaggio successivo sia quello finalmente  

di approvare, dopo la fondamentale riforma istituzionale, anche quella per dotare Roma dello status che merita e che rientra, insieme all’autonomia, in una complessiva riforma dei poteri dello stato sui territori. 

E anche Forza Italia, dopo il recente convegno ‘’ Una Riforma costituzionale per Roma Capitale’’ , promosso nella Sala Tevere della Regione dall’assessora al personale, alla sicurezza e all’Università, Luisa Regimenti, presente la responsabile per il partito per Roma, Roberta Della Casa, si è impegnata a sostenere l’avvento di Roma-Regione. 

 

 

 

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