Roma, nuovo piano Protezione Civile e una App dedicata

Dopo dieci anni Roma si dota di un nuovo piano di Protezione Civile. La app si chiamerà 'Procivromaapp'

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, con, alla sua destra il capo dipartimento protezione civile, Angelo Bonelli e alla sua sinistra il direttore dipartimento protezione civile, Diego Porta

Dopo dieci anni Roma si dota di un nuovo piano di Protezione Civile, approvato dalla giunta, e brevemente illustrato in una conferenza stampa al Campidoglio con la sindaca, Virginia Raggi, il capo dipartimento della Protezione Civile, Angelo Bonelli e il direttore dipartimento Sicurezza e Protezione Civile, Diego Porta. Il Piano, composto di ben 1500 pagine, è articolato in otto capitoli: Informazioni generali, rischio idraulico, rischio idrogeologico da frana, neve e ghiaccio, incendio boschivo e di interfaccia, incidenti rilevanti, rischio sismico e altri rischi. Una novità di rilievo è che è allo studio una App, che sarà implementata e sperimentata  nel corso di quest’anno, grazie alla quale la Protezione Civile potrà dialogare ed informare la popolazione. La app si chiamerà ‘Procivromaapp’. Le informazioni per i cittadini sono comunque disponibili sul sito di Roma Capitale.

 

Rivedere il piano a distanza di dieci anni, ha sottolineato Raggi, “era necessario per aggiornare il testo comunale alla legge statale e alle altre innovazioni normative. Ma soprattutto c’era la necessità di adeguare le attività di previsione, prevenzione e tutela dai rischi, adattandole anche alle modifiche urbanistiche intervenute in questi anni”. Il risultato, ha detto ancora, è frutto di “un importante lavoro con i Municipi, la Polizia Locale, la Protezione Civile ed i volontari. Voglio – ha concluso – ringraziare tutti quanti”.

Il prossimo passo, ha detto Diego Porta, sarà “un sistema di allertamento della popolazione”. Sono state indivuate aree con diverse destinazioni d’uso in caso di emergenza: aree d’attesa per i cittadini; di ammassamento per mezzi e soccorritori, edifici per il ricovero della popolazione (scuole, palestre, ecc), aree di accoglienza per eventuali tendopoli. Esercitazioni sono già in corso nelle scuole e negli uffici pubblici.

Angelo Bonelli ha sottolineato l’importanza della “tecnologia diffusa”, al fine di prevenire il rischio ed ha lamentato come “ancora il 12 per cento dei comuni italiani non ha un piano di protezione civile. Come possono – si è chiesto – quegli amministratori dormire sonni tranquilli?”.

In caso di eventi calamitosi, il piano (che sarà votato dall’Assemblea capitolina) prevede l’immediato coinvolgimento di tutte le strutture interessate o che possono contribuire al suoperamento dell’emergenza.

 

 

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