Una banda internazionale di clonatori di carte di credito e bancomat é stata individuata




al termine di una lunga indagine denominata Nettuno. I carabinieri della compagnia Roma Centro, con la collaborazione del Comando carabinieri antifalsificazione monetaria e di Europol, in Italia, Bulgaria e Repubblica Ceca, hanno eseguito l’arresto di 4 cittadini bulgari. I reati sono associazione per delinquere a carattere transnazionale finalizzata alla clonazione di carte di credito previa captazione dei codici P.A.N. (Personal Account Number); frode informatica, con impiego della carte «clonate» per effettuare prelievo di denaro contante in Paesi esteri come Belize, Indonesia e Giamaica.
L’indagine è partita da un’attività dei carabinieri nel cuore di Roma nel 2015, durante la quale sono state registrate manomissioni di decine di sportelli bancomat e migliaia di denunce da parte delle vittime, con grossi prelievi di denaro o spese fraudolente effettuate all’estero, tra Belize, Indonesia e Giamaica.
L’indagine, avviata nel mese di dicembre del 2015 dalla Stazione Carabinieri Roma San Lorenzo in Lucina, è scaturita dalla continua attività di monitoraggio degli sportelli bancomat eseguita dai militari per verificarne la manomissione (mediante installazione di apparecchiature skimmer device) e dalla costante analisi dell’utilizzo delle carte di credito risultate clonate. Come comune denominatore c’erano spese effettuate in paesi extraeuropei come Belize, Indonesia e Giamaica (paesi in cui è risultata avvenire la materiale clonazione delle carte e la successiva trascrizione dei codici rubati su bande magnetiche di carte «vergini»).
Le indagini, sviluppate anche attraverso una complessa attività tecnica fornita da Europol che ha estratto e analizzato una grande mole di dati da smartphone e PC sequestrati nel corso delle operazioni, hanno consentito di individuare in breve tempo: la manomissione di almeno 17 sportelli bancomat della Capitale; la clonazione di 1.107, tra carte di credito e bancomat, con le quali sono stati eseguiti prelievi fraudolenti all’estero per circa 50.000 Euro, cifra corrispondente a quanto si è riuscito ad accertare sulle sole carte di pagamento emesse da istituti di credito italiani.
I successivi approfondimenti, resi possibili grazie anche al supporto del Servizio Interbancario Cartasì, al contributo info-investigativo di Europol – quest’ultimo attivato attraverso i canali di collaborazione internazionale dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria – nonché ai tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento svolti dai Carabinieri della Stazione Roma San Lorenzo in Lucina, hanno consentito di disarticolare l’odierno gruppo criminale composto da 4 indagati, che agivano in concorso con altri sodali di stanza in paesi extraeuropei non identificati, specializzati nella manomissione di sportelli bancomat mediante l’installazione di sofisticate apparecchiature composte da microcamera per carpire i codici PIN e lettore di banda magnetica, capaci di immagazzinare anche i codici PAN impressi sulle carte di pagamento; clonazione di carte di credito e successivo utilizzo fraudolento, soprattutto all’estero.
Nel corso delle indagini sono stati conseguiti i seguenti risultati operativi: 4 persone arrestate in flagranza di reato per installazione di apparecchiature skimmer su alcuni sportelli bancomat; sequestro di decine di carte di pagamento già clonate, di oltre 100 supporti plastico-magnetici «vergini» e di strumentazione elettronica varia (PC portatili, masterizzatori olografici, skimmer e microcamere); circa 10.000 euro in contanti, somma comprovante l’illecita attività.