Roma Tpl, le perplessità e le conseguenze della proroga del contratto

Attriti nel M5S romano. Lavoratori ancora senza stipendio: gli impegni disattesi dell’Assemblea Capitolina

Roma Capitale ha prorogato il contratto con Roma Tpl, il consorzio che gestisce tante linee bus che servono le periferie della Capitale. Una storia – quella tra il trasporto capitolino e Roma Tpl – fatta di disservizi, tira e molla e ritardi nella retribuzione di lavoratori .

La proroga del contratto di servizio fino al gennaio 2020 nasce da un ritardo amministrativo e anticipa il bando vero e proprio che uscirà a luglio di quest’anno. Bando che prevedrà – come spiegato dall’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti – 30 milioni di km all’anno e una tariffa pari a 3,6 euro a chilometro.

Come ha sottolineato Odissea Quotidiana, sul preavviso di gara presentato nei mesi scorsi si prevedeva che la proroga dovesse avvenire fino al gennaio 2019, poi diventato 2020 per quel ritardo amministrativo raccontato dall’assessora ai Trasporti Linda Meleo.

“È mai possibile che non sia stata predisposta una gara per tempo, arrivando ad una proroga di 20 mesi nonostante il massimo previsto da contratto fosse di 6 mesi, considerata la delicatezza del tema, sia sul versante della qualità del servizio, sia delle condizioni del personale?” Si chiede OQ alla luce dei fatti di cronaca che vedono in contrapposizione l’azienda ai lavoratori, che esigono i propri stipendi, e all’utenza che vuole un servizio dignitoso.

Una situazione da revoca del contratto di servizio che invece va avanti nonostante le prese di posizione nette dello Stato Maggiore grillino sul tema.

Come raccontato da Radiocolonna quasi un anno fa, l’Assemblea Capitolina aveva votato un ordine del giorno – all’unanimità – che prevedeva “l’impegno a proseguire nel più breve tempo possibile alla predisposizione degli atti necessari al pagamento diretto degli stipendi dei dipendenti di Roma Tpl da parte di Roma Capitale; prendere in seria considerazione la possibilità di recedere dal contratto di servizio ed eventualmente a individuare nel più breve tempo possibile un gestore temporaneo nelle more della nuova gara; garantire la stabilità occupazionale di tutti i lavoratori; portare all’attenzione delle autorità competenti tutti i processi di gara e aggiudicazione del contratto e le presunte irregolarità nei versamenti della previdenza complementare ai lavoratori”. Una posizione chiara, inequivocabile.

Nel frattempo i lavoratori di Roma Tpl si scusano con l’utenza per i disagi che vivranno e Repubblica preannuncia un redde rationem tra Meleo e Stefàno proprio sulla proroga della concessione a Roma Tpl.

Una storia spinosa che potrebbe avere esiti inaspettati.

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