Incertezza della corsa, evasione tariffaria, stazioni incomplete e non presidiate. In questi tre punti si addensano i tanti disagi che vivono ogni giorno gli utenti della Roma-Viterbo, la linea extraurbana da anni vittima di disagi, disinteresse amministrativo e rimpalli di responsabilità. “Sono tre anni che cerchiamo di sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni ma è una sfida durissima – ha raccontato a Radiocolonna Fabrizio Bonanni del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord – nonostante sia una tratta fondamentale i nostri disagi faticano a entrare nel dibattito pubblico”.
Le difficoltà della linea sono amplificate dalla divisione tra la tratta urbana – Flaminio-Montebello – e quella extraurbana da Montebello a Viterbo. La prima con una frequenza regolare “nonostante lo stato pietoso dei convogli”, la seconda depotenziata e spesso alternata con bus sostitutivi “con la scusa, pretestuosa, che è poco frequentata”. Il mancato rispetto degli orari originari ha portato l’ATAC a incorporare in ritardo come se fosse parte integrante della linea, con il risultato che l’orario sulla carta spesso non corrisponde a quello segnalato dalle aziende di trasporto pubblico. Un problema di puntualità acuito dalla frequenza dei treni che spesso hanno uno stacco orario di ore. Il Comitato lotta su tutti i fronti per far valere le istanze di un’utenza dimenticata dal trasporto pubblico locale, un lavoro portato avanti tramite segnalazioni, incontri istituzionali e app per smartphone. Una battaglia che dovrebbe partire dai fondamentali, la lotta all’evasione, una sfida persa in partenza a causa dell’assenza di controlli. “Le guardie giurate sono preposte al controllo della stazione – ha proseguito Bonanni – con il paradosso che se rompo un tornello vengo perseguito, se lo salto e non pago il biglietto la faccio franca”.
Nei prossimi dodici mesi è prevista una rivoluzione per l’hub di Flaminio: una stazione ferroviaria interrata adiacente a quella della metropolitana. Dove i lavori aumenteranno i disagi, le aspettative e le promesse, come quella del raddoppio della tratta extraurbana Riano-Pian Paradiso e come l’apertura – spesso annunciata – della nuova stazione di Prima Porta. Nuova, sigillata ma che ha già subìto atti vandalici costringendo l’utenza a utilizzare la vecchia stazione, non a norma e priva di un accesso per i disabili.
“E’ un servizio indegno per un paese che di professa civile – ha concluso, combattivo, Fabrizio Bonanni – ma sia chiaro, la nostra battaglia di civiltà e sensibilizzazione continua” (Giacomo Di Stefano)
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