Niente di nuovo sul fronte della Ferrovia Roma Nord. La citazione storpiata del celebre romanzo di Remarque rende l’idea di come – dal punto di vista dei pendolari – l’immobilismo e l’incertezza abbiano preso il sopravvento sulle sorti della Roma-Viterbo. A fine ottobre una triangolazione tra comitato dei pendolari, parlamento e sindaci dei comuni ‘toccati’ dalla linea aveva smosso le acque e aperto prospettive interessanti. Novità che andavano dai contatti con la prefettura di Roma per la sicurezza nei parcheggi delle stazioni a una Conferenza dei Sindaci Cassia/Flaminia/Tiberina – guidata dal sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferrilli – che parlasse dei problemi della tratta. Una svolta che avrebbe fatto leva sul rapporto stretto tra Ferrilli e il promotore dell’interrogazione parlamentare, il deputato Emiliano Minnucci, vero trait d’union tra le istanze dei pendolari e le istituzioni.
Tuttavia oggi il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord denuncia l’eccessivo ritardo nella convocazione della conferenza, una dilatazione dei tempi che renderebbe pessimisti sulla sua buona riuscita.
“Nonostante i contatti diretti e il sollecito via PEC non sembra che si vedano i risultati – spiega Fabrizio Bonanni del comitato – abbiamo timore che si attenda, vista la scarsa conoscenza del tema, che prepariamo tutto noi come nel 2014..”.
A stemperare la tensione ci pensa proprio l’onorevole Minnucci. A Radiocolonna, l’ex sindaco di Anguillara Sabazia conferma che si trova in stretto contatto con Ferrilli e che “si aspetta la convocazione della conferenza a stretto giro, forse la prossima settimana”.
Ma i pendolari restano guardinghi e aspettano azioni concrete. “Se non vediamo nulla all’orizzonte siamo pronti ad alzare il tiro – conclude Bonanni – da mercoledì partiranno i primi esposti”. (Giacomo Di Stefano)