Sale il livello dello scontro tra i pendolari della Roma-Viterbo e la gestione della linea che collega Roma alla Tuscia. Il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord ha infatti protocollato un esposto alla Procura di Tivoli e alla Corte dei Conti per denunciare lo stato “pietoso” della linea. Un salto di qualità nella lotta ai disagi dei pendolari che prende le vie legali, dopo che sembrava vicina una Conferenza dei Sindaci che avrebbe dovuto discutere del dossier ‘Roma-Viterbo’. “I sindaci latitano, ATAC e Regione idem – si sfoga a Radiocolonna Fabrizio Bonanni del comitato – anche le procure devono essere a conoscenza di questo servizio infame”.
Al centro della disputa c’è il mancato rispetto dell’impegno dei sindaci della tratta nel dare risposte alla cittadinanza, segno che – si legge nell’esposto – “i primi cittadini pare non abbiano a cuore gli interessi e le sofferenze dei propri concittadini pendolari”.
Ma gli esposti sono stati l’occasione per parlare anche delle altre criticità che affliggono la linea. Un ventaglio di disagi che vanno dalla mancata sicurezza dei parcheggi all’evasione tariffaria e al mancato controllo ai tornelli. Per non parlare dei ritardi e delle soppressioni dei treni, soprattutto nel tratto extraurbano.
Poi ci sono i problemi gestionali e istituzionali, e qui il comitato denuncia come i rapporti tra municipi, comuni, ATAC e Regione Lazio siano insufficienti. Difficoltà comunicative che si aggiungono all’assenza di un nuovo contratto di servizio e all’immobilismo della carta dei servizi, ferma al 2013.
“Visto che nessuno ci risponde andremo avanti a esposti, magari citando direttamente le persone di riferimento – conclude Bonanni – vediamo se la Corte dei Conti farà qualche controllo in più sul gestore”.