Sant'Alessio lancia fondo per via Margutta e resto patrimonio

bando di gara per il riassetto del mattone

Scacciare le ombre del passato con un’operazione immobiliare in chiave trasparenza su larga scala. Secondo quanto riporta Il Ghirlandaio, l’Istituto per ciechi Sant’Alessio-Margherita di Savoia, fondato nel lontano 1868 e dal 1890 inserito nella galassia Ipab (Istituti pubblici per l’assistenza e la beneficenza) stavolta ha deciso di fare sul serio, affidando la gestione del proprio patrimonio immobiliare, circa 700 unità sparse in tutta Roma per un valore stimato di 222 milioni di euro, frutto di decenni di donazioni, a una sgr che abbia almeno 700 milioni di asset gestiti. Nel patrimonio c’è anche il grande complesso di via Margutta 51 dove furono girate Vacanze Romane. Le impalcature a sostegno della facciata, che ha urgente bisogno di restauri, hanno compiuto i primi vent’anni. 

 

La notizia del riassetto, non da poco vista la vastità del patrimonio, è contenuta in un bando pubblicato dallo stesso istituto pochi giorni fa sul proprio portale, in cui l’Ente presieduto da Amedeo Piva rivela con qualche tecnicismo un’intenzione precisa: ovvero selezionare “un gestore europeo di fondi immobiliari, italiano o legittimato ad istituire e gestire fondi immobiliari italiani, che provveda alla promozione, istituzione, organizzazione, amministrazione e gestione di un fondo di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso, riservato, per la valorizzazione del patrimonio immobiliare del centro regionale Sant’Alessio Margherita di Savoia per i ciechi”.      

       
Di che si tratta?
In buona sostanza l’obiettivo dell’Istituto è quello di trasferire il grosso del patrimonio immobiliare in un unico fondo, della durata di 25 anni e allestito dalla sgr che si aggiudicherà il bando da 27 milioni. Un modo, spiega una fonte, per semplificare sì la gestione del mattone ma, soprattutto, valorizzare le singole unità immobiliari, che potranno essere restaurate, affittate o in alcuni casi cedute. Per accedere al fondo, stando ai documenti di gara, occorrerà sottoscrivere una quota di 500.000 euro, mentre la sgr percepirà da parte sua una commissione annua pari allo 0,5% del patrimonio gestito. 

 

(di Gianluca Zapponini per IlGhirlandaio.com)
 

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