Trasformare un episodio di omofobia in un percorso per sensibilizzare chi lavora con il pubblico al rispetto delle diversità.
È questa la mission del progetto avviato dal Circolo Mario Mieli, da Gaynet e dal gruppo In Piazza per il Family Gay insieme a Locanda Rigatoni, il ristorante che alcune settimane fa s’era reso protagonista di un episodio omofobo ai danni di due ragazzi omosessuali.
“Abbiamo predisposto un percorso di formazione per il personale del locale che si svolgerà a partire da settembre e consisterà in cinque moduli in cui parleremo di comunità LGBT+ e Pride, politiche antidiscriminatorie e responsabilità sociale delle aziende, elementi di diritto antidiscriminatorio – spiega Sebastiano Secci, presidente del Circolo Mario Mieli – chiederemo alle vittime di omo-transfobia di condividere le proprie esperienze, perché crediamo sia fondamentale che tutti capiscano gli effetti concreti che queste violenze hanno sulla vita delle persone”.
Le associazioni si avvarranno del contributo di formatori, psicologi e legali che arricchiranno il percorso nella convinzione che la repressione – ovvero il fatto che il cameriere omofobo sia stato licenziato – non possa essere l’unica conseguenza ma che servano politiche aziendali vere e serie per evitare il ripetersi di situazioni di intolleranza.