Sono circa 700 mila i ragazzi che a Roma tra oggi e giovedì riprenderanno la scuola, ma la riforma del governo Renzi non sembra aver del tutto debellato un male endemico: “la supplentite“, ciò l’assenza di un insegnante stabile, di ruolo, che sappia garantire la continuità didattica. Basta dire che, secondo Cobas scuola, a Roma nelle elementari sono previste 5.289 classi a tempo pieno e 2.836 a tempo normale. Ne consegue che i docenti assegnati sono stati 13.854, anziché 15.379. Dunque, alle primarie abbiamo circa 1.500 maestre in meno rispetto alle reali necessità.
Anche sul fronte del sostegno non andiamo meglio, dice Cobas. Abbiamo circa 6.600 minorati psicofisici, della vista o dell’udito. E i docenti che dovrebbero provvedere a questo sono 3.811, dunque molti di quelli che servirebbero per garantire un rapporto di 1:1, secondo la migliore prassi. Difficoltà pure sul fronte dei presidi.
Da anni, le associazioni dei genitori, i sindacati chiedono che sia garantito, da inizio anno, un organico stabile. Per Domenico Montuori, di Cobas Scuola, “l’organico è stato ulteriormente tagliato e i posti assegnati con il cosiddetto potenziamento non sono assolutamente sufficienti. Inoltre, la stragrande maggioranza dei docenti di ‘potenziamento’ saranno costretti a sostituire i colleghi assenti fino a 10 giorni”.
C’è da aggiungere che ad oggi su Roma una cinquantina di docenti di ruolo non hanno ancora preso servizio, e che tante scuole devono valutare gli incarichi. E poi ci sono i ricorsi dei professori che si sono definiti “deportati”, e questo rischia di far saltare molte classi già formate.
Sicuramente, comunque, una buona notizia c’è. Da ieri, su indicazione della sindaca di Roma, Virginia Raggi, le pattuglie della Polizia locale di Roma Capitale sono presenti davanti a più di un centinaio di scuole dell’infanzia dei Municipi della capitale. Si tratta di istituti che, per la loro ubicazione, presentano maggiori criticità sotto il profilo della sicurezza stradale. (Alg)