“Pulirò i parchi di Roma. Sto cercando di ricominciare a vivere. E’ difficile”. Così ha detto Gabriele
Paolini, il noto disturbatore tv, dopo la decisione del tribunale di sorveglianza della Capitale che ha disposto nei suoi confronti l’affidamento in prova ai servizi sociali. Nell’ordinanza si ricordano i procedimenti per disturbo alle persone, diffamazione, ingiuria, interruzione di pubblico servizio, tentata estorsione, diffamazione e calunnia. Paolini – si aggiunge – ha una pena residua da scontare di due anni, 5 mesi e 15 giorni. Tra i “carichi pendenti” risultano altri fascicoli per prostituzione
minorile, pornografia e tentata violenza sessuale.
“Sono accuse che ho sempre respinto – ha continuato Gabriele – purtroppo ho avuto amicizie un po’ sbagliate, ma non rinnego i sentimenti provati”. I giudici nel provvedimento ricordano come “il nucleo
familiare è alieno da problematiche penali, che lo madre lo sostiene e costituisce un punto di riferimento valoriale” ed inoltre come Paolini svolga attività di volontariato nell’associazione culturale ‘Terra vivente’ di cui è presidente.