Il prossimo 5 novembre gli elettori siciliani si recheranno alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione ed i 70 (non più 90 come era dal 1947) componenti l’assemblea regionale. Come sempre, a questo voto si annette una grande importanza da parte di tutti i partiti perché solitamente la Sicilia, a livello politico, è un vero e proprio laboratorio nel quale si elaborano e si preparano gli equilibri che si creeranno successivamente a Roma, nel Parlamento nazionale.
“Grillo questo lo ha capito bene – ci dice un esponente di primo piano del M5S – ed è per questo motivo che è sceso in Sicilia con tutto lo Stato maggiore del Movimento per appoggiare ufficialmente la candidatura di Giancarlo Cancelleri a presidente della Regione. E da ieri fino alla vigilia del voto di novembre, state tranquilli, vedrete che da Beppe a Casaleggio, da Di Maio a Di Battista, sarà costante la presenza degli esponenti nazionali a sostegno della lista 5Stelle, perché conquistare Palazzo dei Normanni può significare la presa di Palazzo Chigi”.
Grillo vuole approfittare delle difficoltà del centrosinistra e del centrodestra nell’Isola per dare una spallata, che spera definitiva, all’attuale sistema politico. “L’operazione Sicilia” promossa dal M5S potrebbe essere coronata da successo se dal fronte Pd e dell’ex Pdl non si prenderanno le necessarie contromisure. “Per questo motivo – ci sottolinea un esponente siciliano vicino a Renzi – avevamo chiesto al presidente del Senato, Pietro Grasso. di candidarsi. Purtroppo lui ha rifiutato ed ora dobbiamo trovare una persona di alto spessore che possa confrontarsi con Cancelleri e Grillo. Non sarà facile ma ci stiamo provando”.
Più fiduciosi sul fronte del centrodestra. Il candidato presidente dovrebbe essere Nello Musumeci, un passato nelle file del Msi-Dn e poi An, che ha fondato un suo movimento “Diventerà bellissima”. A rendere ottimisti i suoi sostenitori c’è il fatto che Raffaele Lombardo, creatore del Movimento per le Autonomie e già presidente della Regione, che negli ultimi tempi si era avvicinato al centrosinistra (ala verdiniana in Parlamento), il quale ha ancora un forte seguito in Sicilia, sembra voler tornare sui suoi passi e quindi nell’area del centrodestra.
“Se su Musumeci cadranno le remore di Gianfranco Micciché, già una fetta importante del partito è con lui – sottolinea un parlamentare siciliano di Fi – potremmo riconquistare la guida della regione. Non dimentichiamo che la vittoria di Crocetta a suo tempo fu favorita proprio dalle divisioni al nostro interno. Se non faremo fronte unico – conclude – faciliteremmo la vittoria di Cancelleri”.
Grandi manovre, quindi, a Palermo e dintorni. Dopo lo sbarco del ligure Garibaldi vedremo anche quello del ligure Grillo? Staremo a vedere.