Sindaca di Anguillara contro la Raggi

La prima cittadina della cittadina laziale sul lago di Bracciano, "collega" 5S della Raggi, critica l'assenza della sindaca romana sul tema della siccità

«La Raggi? Alle riunioni sul lago di Bracciano non è mai venuta». Firmato un pericoloso esponente del Pd pronto a sparare sulla sindaca pentastellata? No, firmato Sabrina Anselmo, prima cittadina di Anguillara Sabazia e, soprattutto, eletta nelle liste del Movimento 5 Stelle. Quindi un problema Raggi esiste anche all’interno del partito, anche se il dissenso proviene da un esponente che è finita sotto la lente d’ingrandimento del “sacro blog” e non si esclude una sua espulsione. Il motivo è una condanna, poi estinta con l’indulto, che la Anselmo ricevette nove anni fa.

 

Oggi la questione è tornata a galla, ma la sindaca di Anguillara è convinta che si tratti di un modo per fargliela pagare dopo gli scontri con il comune di Roma per il lago di Bracciano: “Inutile negarlo – dice la Anselmo a La Stampa -. E non le nascondo che non è il primo che fa questa riflessione. I fatti parlano chiaro. Pago la battaglia per fermare le captazioni di acqua dal lago”.

 

Brevemente i fatti: i sindaci che si affacciano sul lago di Bracciano chiedono a gran voce la sospensione del prelievo d’acqua dal lago per evitare che la situazione precipiti. A causa della siccità, infatti, la profondità si è ridotta di un metro e 70 centimetri. Una catastrofe ambientale che mette a rischio la flora e la fauna locali e l’intero ecosistema della zona.

 

Di fronte a un’emergenza di questo tipo, in cui Acea – partecipata al 51% dal comune di Roma – si trova nella scomoda situazione di non poter più prelevare acqua dal lago di Bracciano, qualcuno si immaginerebbe una Raggi sugli scudi, pronta a trovare una soluzione alternativa e più efficace della chiusura a rotazione di qualche nasone nel centro storico.

 

Invece niente, la sindaca non si presenta alle riunioni, ma dal Campidoglio lancia pallidi messaggi in cui chiede ai romani di non utilizzare troppa acqua, di ridurre lo spreco, di non bagnare troppo le piante. Un successone, soprattutto se si pensa che il rischio di una nuova siccità, questa volta drammaticamente più grave, viene visto dagli esperti come altamente probabile già la prossima settimana.

 

La situazione idrica è stata presa sotto gamba in modo drammatico da una giunta che continua a barcamenarsi tra spot fatti con le strade nuove riasfaltate e una incapacità di “piacere” che sta creando un’enorme scollatura con la cittadinanza, che appare pentita del voto espresso a giugno del 2016.

 

In tutto ciò, il disastro ambientale è dietro l’angolo. Lo stato di calamità naturale potrebbe essere invocato dal ministro Martina già nei prossimi giorni. Ma scoprire che la Raggi non ha mai partecipato alle riunioni che avrebbero permesso di scongiurare un dramma di questa portata fa rabbia. Specie da chi si sente sempre in dovere di sottolineare le magagne altrui senza prendere consapevolezza dei propri errori.

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