“Arrestateci tutti”. Questo lo slogan che riecheggia in piazza dell’Esquilino a Roma durante la manifestazione indetta per esprimere solidarietà al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, agli arresti domiciliari da questa mattina per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. In particolare l’ordinanza di custodia cautelare il Gip di Locri parla di una spigliatezza disarmante di Lucano, nonostante il ruolo istituzionale rivestito, nell’ammettere pacificamente più volte di essersi reso materialmente protagonista ed in prima persona di aver operato ai fini dell’organizzazione di matrimoni di comodo fra immigrati e italiani.
Centinaia di persone si sono ritrovate in uno dei quartieri multietnici della Capitale intonando, tra l’altro, anche “Bella Ciao”. “La solidarietà non è reato”, “Il silenzio è complice”, “Io sto con la sposa #matrimonisolidali”, si legge su alcuni manifesti. In piazza anche la segretaria della Fiom, Francesca Re David, rappresentanti dell’Anpi, degli studenti, di “Articolo 1-Mdp” e molti attivisti dei movimenti. “Avesse rubato 49 milioni sarebbe ministro. Invece aiuta le persone e lo arrestano”, la didascalia che accompagna una delle tante foto del sindaco presenti in piazza.
Una solidarietà manifestata anche dal vicesindaco della Capitale, Luca Bergamo, intervenuto su Fb per criticare ”le parole di scherno” rivolte dal ministro dell’interno, Matteo Salvini, nei confronti dei sostenitori del sindaco di Riace, al di là e a prescindere da qualsiasi accertamento dei fatti e della versione della difesa. ”Accidenti chissà cosa diranno Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati” aveva infatti prontamente twittato Salvini. Ma secondo Bergamo rispettare il lavoro degli inquirenti e dei giudici vuol dire rispettare il principio della presunzione di innocenza fintanto che i fatti non siano appurati in giudizio.” Non può sfuggirle dunque – sottolinea, rivolto a Salvini – che accomunare la vicenda con quella di chi specula sulla immigrazione significa diffondere un addebito – infondato fino a prova contraria – ma immediatamente infamante, sulla pelle di una persona perché assurta a simbolo di una visione diversa dalla sua ‘Sono convinto che Lucano saprà dimostrare la correttezza del suo operato, nonché di avere agito nel fermo rispetto dei fondamentali principi di solidarietà e tutela dei diritti inviolabili dell’uomo previsti dalla costituzione italiana. Auguro a Lei – conclude duramente Bergamo – di poter dimostrare lo stesso del suo operato.”
‘Comunque Lucano divide anche i cinquestelle. Da un lato affermano con Luigi Di Maio che Riace non è un modello e che è finita l’era dei business dell’immigrazione. Dall’altro si fa strada anche una posizione più garantista espressa dal presidente della Camera, Roberto Fico, secondo il quale solo quando inizierà il processo e si farà un dibattimento si saprà la verità che ora non c’è. E come aveva previsto Salvini non tarda l’intervento di Roberto Saviano che era stato a Riace appena qualche settimana fa. ” Questo governo – scrive lapidario su Fb – compie il suo primo atto verso la trasformazione definitiva dell’Italia da democrazia a stato autoritario.” Non sfuggono infine allo scontro nemmeno il Gip e la Procura. Nonostante l’arresto disposto, il Gip non ha accolto 14 richieste di arresto della Procura su 15, rigettando ben sette accuse, fra le quali associazione per delinquere, truffa, abuso d’ufficio e malversazioni.