“Oggi ci sono speranze per il trattamento delle lesioni spinali, e quindi ci sono speranze anche per Manuel Bortuzzo”. Ad affermarlo è Marco Molinari, direttore del Centro spinale della Fondazione Santa Lucia Irccs, dove il giovane nuotatore, vittima di un agguato che lo scorso febbraio che gli ha compromesso l’utilizzo degli arti inferiori, è attualmente ricoverato. Molinari ha sottolineato l’importanza della sperimentazione della tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale ‘wireless’, messa a punto dal gruppo di Grégoire Courtine, titolare della Cattedra della International Paraplegic Foundation presso il Politecnico Federale di Losanna, e Jocelyne Bloch del Policlinico Universitario di Losanna, che oggi hanno presentato gli avanzamenti dei loro studi – che hanno permesso a 6 pazienti paraplegici di tornare a camminare – in una lecture presso la Fondazione.
“Ci sono vari studi in corso – ha spiegato Molinari – e negli Usa un altro gruppo di ricerca, quello di Susan Harkema, sta applicando la neuromodulazione con stimolazione anche su pazienti che hanno una lesione completa del midollo spinale. Ad oggi tre pazienti con lesione completa, nell’ambito di questa sperimentazione, hanno ripreso un certo controllo dei muscoli anche se non hanno ripreso a camminare”. Al momento, per quanto riguarda la tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale ‘wireless’ “non ci sono centri reclutatori in Italia per la sperimentazione, ma – ha concluso Molinari – auspichiamo di entrarvi in una seconda fase”.
“Io credo molto nella ricerca e mio figlio è con me”. Sono le parole di Franco Bortuzzo, padre di Manuel, il giovane nuotatore vittima di un agguato che lo scorso febbraio gli ha compromesso l’utilizzo degli arti inferiori. Oggi Franco Bortuzzo ha partecipato al convegno organizzato dalla Fondazione S.Lucia Irccs in occasione del quale i professori Grégoire Courtine e Jocelyne Bloch hanno presentato gli avanzamenti della sperimentazione della tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale ‘wireless’, che ha consentito ad oggi a sei pazienti paraplegici di ritornare a camminare.
“Ci aspettiamo grandi cose in futuro – ha detto Franco Bortuzzo -. Oggi incontrerò i professori Courtine e Bloch. Penso che l’attesa rispetto alle nuove sperimentazioni non sia solo la nostra, ma di tantissime persone che vivono su una carrozzella, e Manuel in questo momento è un ‘faro’ per tutti loro. Il professor Courtine è una persona eccezionale che va aiutata e stimata per tutto quello che sta facendo. Per ora – ha sottolineato – viviamo alla giornata, abbiamo degli obiettivi, vedremo cosa succederà. Quanto allo stato d’animo di Manuel, è eccezionale. Non si arrende e si sta allenando con un’ora e mezza di nuoto al giorno”. Rispetto ai trattamenti in corso, “abbiamo piena fiducia nella struttura del Santa Lucia, dove Manuel è ricoverato. I medici del Santa Lucia – ha concluso – sono il nostro riferimento”.