Stadio della Roma, approvata la pubblica utilità tra dubbi e veleni

L’Aula Giulio Cesare vota a larga maggioranza la delibera: 28 voti contro 9. Tempesta (PD) a RC: presi in giro i cittadini

Si è concluso l’iter consiliare per l’attribuzione della pubblica utilità del nuovo Stadio della Roma. Dopo tre giorni di dibattito, questo pomeriggio la maggioranza pentastellata in Aula Giulio Cesare ha blindato e votato in massa la delibera al cospetto di Virginia Raggi, assente negli scorsi giorni. Diverse le reazioni della maggioranza e dell’opposizione.

Se la sindaca parla di “uno stadio fatto bene che rispetta la legge e creerà infrastrutture per un quadrante della città”, il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito esulta, ringrazia “l’ottimo lavoro dell’assessore Montuori” e passa la palla alla Regione Lazio: noi, è questo il senso della riflessione, abbiamo fatto il nostro, ora tocca a voi. Battagliero anche il capogruppo Paolo Ferrara, che sottolinea il carattere “green” del nuovo progetto e si scaglia contro il PD, reo di voler fare a suo tempo, dice, un regalo ai privati.

Umori opposti sui banchi dell’opposizione. Arriva il ‘SI’ del consigliere Davide Bordoni, con Forza Italia unica forza d’opposizione a supportare il nuovo progetto grillino.

Astensione polemica di Alessandro Onorato (Lista Marchini) perché “meglio accontentarsi di ciò che passa in convento” del nulla. Ferma l’opposizione di Fratelli d’Italia e Partito Democratico, con la dem Giulia Tempesta che spiega a Radiocolonna le proprie perplessità. “Abbiamo votato ‘no’ perché è un progetto sbagliato, inutile portarlo all’esame di altri enti che poi saranno costretti a bocciarlo – racconta la consigliera del PD – questo ‘sì’ alla delibera si può chiamare sono in un modo: una presa in giro per i cittadini”.

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