Stadio della Roma, giunta Marino divisa. Esposito: non è priorità

Frizioni in giunta sull’impianto di Tor di Valle. Nel frattempo indaga la Gdf

 

E’ un terreno di scontro insolito quello che vede la giunta Marina divisa sulla grande opera che coinvolge politica, costruttori e sentimenti calcistici: lo stadio della Roma a Tor di Valle.

Come riporta Il Messaggero di oggi, il progetto sta vivendo una fase d’impasse, stretto tra gangli burocratici, omissioni e presunti ostruzionismi politici. Mancherebbero infatti alcune condizioni strutturali per considerare il progetto “definitivo”, condizione necessaria affinché la regione convochi una Conferenza dei servizi che – entro sei mesi – ne stabilisca la fattibilità. L’Assessore all’Urbanistica Caudo in maniera sibillina ha lasciato intendere che le lungaggini potrebbero esser causate dalla Regione che “si sta prendendo qualche giorno in più”. Accusa rispedita al mittente: i tempi dilazionati – secondo la Pisana – sarebbero colpa dei privati.

Capitolo trasporti. Pare tramontata l’idea di un allungamento ad hoc della Metro B in direzione Tor di Valle, un intervento che – secondo ATAC – rallenterebbe le corse e danneggerebbe 300mila utenti. Caudo ha quindi spiegato che l’unica alternativa è rappresentata da un potenziamento della Roma – Lido, una linea che da luglio vive disagi, guasti, rallentamenti e che – secondo l’assessore – dovrebbe iniziare a garantire 16 treni all’ora, uno ogni 3,75 minuti. Un coinvolgimento del tpl romano che non ha incontrato l’approvazione dell’Assessore ai Trasporti Stefano Esposito che considera “non prioritario” il progetto sul nuovo stadio dell’As Roma del costruttore Parnasi.

Nel frattempo la Gdf – su mandato della procura – è stata incaricata di setacciare l’iter amministrativo che a dicembre ha portato l’Assemblea Capitolina ad approvare la delibera per la realizzazione dell’impianto. Il rischio idrogeologico è quello che desta maggiori preoccupazioni (gds)

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