Stazione Pigneto, i dubbi dei residenti: futura sacca di degrado

Il 26 giugno partono i lavori. I cittadini del Municipio V: poco dialogo dell’amministrazione. Il nodo dei milioni ‘spariti’

Il 26 giugno inizieranno i lavori della nuova stazione ferroviaria del Pigneto. Un evento salutato con entusiasmo dall’assessora ai Trasporti della Giunta Raggi Linda Meleo, che ha annunciato la nascita di quello che sarà “il nodo di scambio tra le linee ferroviarie regionali e la Metro C”. Lavori che, spiega Meleo, rispetto alla bozza iniziale “sono stati rivisti per diminuire i disagi dei cittadini”. Progetti e spiegazioni che però non convincono tanti residenti che il Pigneto lo vivono ogni giorno e ne conoscono difficoltà e punti deboli. A spiegarli a Radiocolonna è Gianluca Santilli, ex consigliere municipale e fondatore del blog Sottopassiamoci insieme a Giulia Pietroletti. “Siamo contenti che il quartiere avrà una stazione, è un progetto a cui s’è lavorato per molti anni – spiega Santilli – ma non possiamo non rilevare che si sono molti dubbi e perplessità”.

Tra i principali timori dei residenti del Pigneto c’è il futuro della parte superficiale della nuova stazione, un area sopra il vallo che sarà necessario arredare e sistemare. Il fatto che il Pigneto sia un quartiere caratterizzato da un’affollata movida serale, riflette l’ex consigliere, impone delle contromisure. Un esempio? Evitare che sorgano spazi vuoti, anche verdi, alla mercé di bivacchi alcolici e sporcizia. “Nel progetto della Meleo vediamo solo viali alberati e panchine, una configurazione che condanna al degrado la futura area – prosegue – sarebbe stato più opportuno coinvolgere associazioni di cittadini o soggetti privati in grado di mantenere la manutenzione e la cura delle aree comuni”.

Lo spazio vuoto, dunque, come spauracchio per una zona un cui il tasso alcolico serale è alto e dove lo spaccio rappresenta ancora un problema sociale rilevante. Una preoccupazione che sembra confermata dal sorte che è toccata all’area verde compresa tra Via L’Aquila e Ponte Casilino, una terra di nessuno che diventa off limits nelle ore notturne.

Ma c’è un altro punto che preoccupa i residenti e riguarda le risorse economiche che verranno messe in campo per la nuova opera. Rete Ferroviaria Italiana ha annunciato un investimento di 27 milioni che serviranno per “l’attivazione della fermata Pigneto,  la copertura parziale del vallo ferroviario, la realizzazione di un sottopasso pedonale di collegamento per l’ interscambio treno/metro C – Pigneto e la sistemazione superficiale con aree verdi che consentiranno, con una serie di attraversamenti,  la ricucitura tra i due lati del quartiere”. Ma nel progetto, spiega Giulia Pietroletti, mancherebbero 12 milioni stanziati a suo tempo da Ignazio Marino, ricavati dai una permuta con un’opera compensativa della Stazione Tiburtina resa inutile dal programmato abbattimento della Sopraelevata. Ma questa è un’altra storia.

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