Stop al consumo di alcool fra mille polemiche

Non si placa la protesta degli esercenti

Da questa sera entra in vigore la nuova normativa anti alcool. Niente di nuovo, in realtà: ogni estate si assiste a questo stanco rituale che dovrebbe rendere la “movida” più sicura e meno chiassosa. Addio quindi alle bevande d’asporto dopo le 22 e stop alla vendita al bancone dopo le 2. L’ordinanza riguarda i quartieri più affollati, come Trastevere e Centro Storico, ma anche Ostia. In totale, sono 11 i municipi coinvolti dall’ordinanza. E gli esercenti non ci stanno.

 

Il problema, infatti, non è tanto quello di imporre divieti alla vendita e al consumo di bevande alcoliche, quanto, piuttosto, di effettuare controlli capillari. In tutte le zone di passaggio, proliferano bazar aperti tutta la notte che vendono birre e alcolici a poco prezzo senza che nessuno possa impedirlo. Inoltre, nelle stesse zone, girano decine di “rivenditori”, con borse frigo cariche di birre e bibite che vengono vendute a prezzo di saldo. Un problema fiscale – ovviamente nessuno scontrino viene emesso – ma anche di igiene: spesso le lattine e le bottiglie vengono conservate nelle fogne e prelevate dai tombini alla sera. Non esattamente il modo migliore per garantire igiene e salute agli avventori.

 

Infine, non va dimenticato che spesso e volentieri l’alcool viene portato da casa, con i ragazzi che confezionano tra le mura domestiche cocktail in bottiglie di plastica o che si portano dietro le loro birre. È un fenomeno che si può evitare? Forse no, ma allora l’imposizione di divieti diviene unicamente una penalizzazione per quelle strutture – e sono la stragrande maggioranza – che decidono di rispettare le regole. (MS)

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