Storie di ordinaria incapacità amministrativa. La prima riguarda il Teatro delle Arti di Via Sicilia, l’altra l’Ostello al Santa Maria della Pietà riservato ai pellegrini del Giubileo a ancora da completare. Era il giugno 2013 quando l’allora sindaco Gianni Alemanno presentò in Campidoglio, insieme al soprintendente Umberto Broccoli e allo scomparso Giorgio Albertazzi, il progetto per il recupero dello storico teatro costruito nel 1937 in pieno Ventennio fascista a ridosso di Via Veneto, ma abbandonato a sé stesso da una ventina d’anni.
Lo stabile, che conobbe il suo periodo d’oro negli anni del regime con spettacoli di compagnie emergenti, sembrava destinato a diventare un centro di eccellenza europeo per le arti e i mestieri. Peccato che tutto sia rimasto sulla carta, come dimostra l’attuale condizione del teatro, occupato da cartoni usati come giacigli di fortuna e invaso da sporcizia di ogni tipo. Qualche anno fa, prima che il recupero venisse annunciato, era diventato per qualche anno un locale a luci rosse. Ora il suo destino quale sarà? Un patrimonio di storia e di ”location” – a due passi da Via Veneto – non può continuare ad essere dimenticato, anche solo per il decoro della Capitale.
A Roma Nord un’altra desolante incompiuta. Dallo scorso ottobre alcuni locali dell’ex Manicomio del Santa Maria della Pietà,realizzato in stile liberty ai primi del secolo e considerato tra i più grandi complessi d’Europa, avrebbero dovuto essere ristrutturati per diventare un Ostello da 140 posti per aumentare le strutture romane di accoglienza per i pellegrini del Giubileo.
Nella struttura, come aveva annunciato a suo tempo il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, avrebbero dovuto essere disponibili i primi 70 posti presso il padiglione 11 già entro a novembre 2015, mentre gli altri 70 del padiglione 15 entro i primi mesi del 2016. Il tutto a fronte dell’erogazione di 600.000 euro, come ribadito peraltro dalla Banca D’Italia nel suo ultimo bollettino sull’economia laziale. Soldi a quanto pare buttati visto che, contattati da Radiocolonna, i responsabili della cooperativa che gestisce alcune aree dell’ex manicomio, hanno confermato come dell’Ostello non vi sia ancora traccia, nonostante manchino ormai solo 5 mesi alla fine dell’Anno Santo. (Gianluca Zapponini)