Taxi, domani nuovo sciopero. Roma rischia paralisi

Indetto dalle 8 alle 22 nonostante l'incontro con il governo e la presentazione della bozza di un decreto da parte dell'esecutivo per frenare gli abusi degli Ncc

Stop alla protesta dei taxi

I tassisti confermano lo sciopero di domani. Dopo l’incontro con il governo e la presentazione della bozza di un decreto da parte dell’esecutivo per frenare gli abusi degli Ncc le associazioni di categoria hanno confermato comunque lo sciopero di domani . Roma rischia, dunque, una nuova paralisi.

Lo sciopero inizierà alle 8 di domani mattina per terminare alle 22. Ai sindacati, secondo quanto spiega Nicola di Giacobbe di Unica Cgil Taxi non è bastata la bozza di decreto presentata dal governo. “Apprezziamo lo sforzo
ma ci riserviamo di fare i nostri emendamenti che presenteremo nei prossimi giorni. Quello che continua a mancare è un interlocutore unico in grado di dirci quale sarà il prodotto finale mentre al Senato pende la spada di Damocle del disegno di legge sulla concorrenza. Devono darci garanzie sulla territorialità e sul fatto che le app non aprano la strada al caporalato”.

Il viceministro Nencini ‘non vede giustificazioni’ per lo sciopero indetto domani e spiega che ‘il governo cerca un
punto di equilibrio tra la tutela al mondo dei taxi e il miglioramento dei servizi’. Intanto a Torino i giudici hanno respinto il ricorso di Uber contro le associazioni di categoria dei tassisti e hanno inibito il servizio UberPop.

Intanto arriva il decreto contro l’esercizio abusivo ncc e servizio taxi: 5 articoli. Tra le novità in arrivo un registro per le app che collegano il cliente con l’autista e l’obbligo di rimessa per gli Ncc, ma nell’ambito di confini territoriali da definire insieme alle Regioni.

Una situazione questa che preoccupa non poco il Campidoglio: “Comprendiamo la difficoltà della situazione e le loro ragioni – ha scritto dal suo profilo Fb la sindaca Virginia Raggi rivolgendosi agli autisti – ma la Capitale, in particolar modo in questi giorni in vista della celebrazione dei 60 anni dei Trattati di Roma, è sotto i riflettori del mondo e i tassisti sono i primi ‘ambasciatori’ della Capitale. Sono il nostro biglietto da visita e sono sicura che hanno a cuore la vita della nostra amata città”.

Il ministero intanto fa sapere che la prossima settimana il dialogo si aprirà anche al noleggio con conducente e poi agli altri attori coinvolti. E’ quindi alle battute finali il “decreto interministeriale Mit-Mise”, spiega il dicastero guidato da Graziano Delrio.
Provvedimento che contiene misure, come prevede la legge ‘madre’, “tese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio noleggio con conducente o, comunque, non rispondenti ai principi ordinamentali che regolano la materia”. E c’è anche “una prima stesura dei principi per attuare la delega di riordino del settore inserita nella legge” sulla Concorrenza che dovrebbe approdare nell’Aula del Senato tra circa due settimane. Tempo in più per aggiustare il tiro.

Le sigle dei taxi aspettano di vedere i testi per prendere una decisione. E intanto lamentano “la scarsa attenzione che il governo ha più volte manifestato nei confronti degli impegni assunti verso la nostra categoria”, scrivono insieme Unica Cgil, Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi, Fast tpln Confasal e Uti. Radiotaxi, che non ha aderito allo stop, con Lorenzo Bittarelli, esprime “soddisfazione” per la convocazione, insistendo per rendere “più stringente e più idonea a contrastare il fenomeno dell’abusivismo” tutta la normativa.

L’incontro di oggi non è servito per scongiurare la protesta già annunciata dei taxi. Il concentramento sarà domani alle 10 in piazza del Colosseo per raggiungere poi piazza Madonna di Loreto, dove si svolgerà un’assemblea.

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