Tiburtino III, tensione a centro di accoglienza: ferito migrante

Protesta dei residenti di via del Frantoio. All'origine degli scontri un diverbio con un gruppo di ragazzini. Si indaga per lesioni gravi. Ghera: centro va chiuso

Protesta di un gruppo di residenti del Tiburtino III che la scorsa notte ha assediato il centro di accoglienza di via del Frantoio. Sul posto, intorno alle 00,30, sono intervenuti polizia e carabinieri ma la maggior parte delle persone si erano già disperse. Un migrante è rimasto ferito. Si indaga per lesioni gravi. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta sul ferimento di un uomo eritreo avvenuto nel quartiere periferico della Capitale. Il pm che si occupa del caso, Alberto Galanti, indaga per lesioni gravi. A breve verrà designato un interprete per ascoltare l’uomo – accoltellato a un rene, ma fuori pericolo – che non parla italiano. L’eritreo è stato colpito proprio nel corso di una rissa che ha visto coinvolti numerosi residenti del quartiere.

Secondo una prima ricostruzione, tutto sarebbe partito intorno alle 22,30, quando un cittadino eritreo ospite del centro di accoglienza ha lanciato dei sassi – senza colpirli – contro dei bambini che giocavano nei pressi del centro. Uno dei ragazzini avrebbe riferito i fatti alla madre e quest’ultima si sarebbe quindi recata presso il centro per affrontare il responsabile del lancio di sassi. Ne è scaturito un parapiglia, con la donna circondata da alcuni migranti e impossibilitata ad uscire dalla struttura. In suo soccorso sono arrivate numerose persone, amici e parenti della donna, che avrebbero affrontato i migranti. Al termine degli scontri è rimasto ferito lo stesso cittadino eritreo accusato di aver lanciato i sassi, colpito con un arma da taglio o con una bottiglia alla spalla, che è stato portato all’ospedale Pertini non in pericolo di vita.

“A più riprese abbiamo denunciato la vicenda di via del Frantoio, nel Municipio IV, struttura giunta a più di 100 unità – accogliendo anche parte dei migranti provenienti da via Cupa – quando il centro d’accoglienza può contenere massimo 60 perone. I fatti della scorsa notte al Tiburtino III rappresentano il sintomo di una situazione che ha superato i livelli di sicurezza e che rischia ora di trasformarsi in un’emergenza sociale. Ricordiamo peraltro che la struttura in via del Frantoio confina con la scuola materna ed elementare Fabio Filzi. Chiediamo al sindaco, all’assessore alle Politiche sociali e al municipio la massima attenzione, di chiudere il centro d’accoglienza – come richiesto in precedenza da Fdi – struttura che grava su un territorio dove insistono altre situazioni di questo tipo come in via di Pietralata 190 e via Tiburtina. La Raggi non si fermi agli annunci, basta con la scellerata decisione di scaricare nelle periferie il peso dell’immigrazione selvaggia. Dopo lo sgombero di piazza Indipendenza è necessario riportare la legalità a Roma, si proceda quindi a liberare anche tutte le altre strutture occupate e illegali sparse nella Capitale”. E’ quanto dichiara in una nota Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio.

 

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