Un bambino su 10 ancora non è vaccinato

A Roma in attesa sarebbero oltre 72 mila, dei quali 50 mila in età per asilo e materna, mentre 22 mila sarebbero quelli senza prenotazione

Vaccini a Roma

Un bambino su 10 ancora oggi non sarebbe in regola con i vaccini.

«All’incirca 300 mila piccoli nella fascia tra 0 e 6 anni», precisa Fausto Francia, presidente della Siti, la Società italiana di Igiene, intervistato da La Stampa, che ha il polso della situazione rappresentando proprio quei medici che in questi giorni sono in prima fila nei Centri vaccinali di tutta Italia.

Solo nella Capitale in attesa sarebbero oltre 72 mila, dei quali 50 mila in età per asilo e materna, mentre 22 mila sarebbero quelli senza nemmeno uno straccio di prenotazione. Anche perché Comune e Regione ce l’hanno messa tutta per complicare la vita a mamme e papà, proponendo ciascuna un suo modulo di autocertificazione, mentre in alcune Asl le attese arrivano a superare i 45 minuti e i numeri telefonici per prenotare danno quasi sempre occupato.

Tutto questo mentre si avvicina la scadenza di lunedì 11 settembre, termine ultimo per presentare la documentazione che attesti la volontà di vaccinare i piccoli fino a sei anni di età (per le primarie la scadenza è il 31 ottobre). Ma questo non vuol dire che i cancelli scolastici si chiudano a chi non ha consegnato i documenti. La circolare predisposta il 1° settembre dai ministeri della Sanità e dell’Istruzione, in previsione del caos generato da 800 mila tra bambini e ragazzi da vaccinare a stretto giro, ha infatti teso la mano alle famiglie stabilendo che per iscrivere i piccoli a scuola bastano una telefonata al Cup, una mail o una raccomandata con avviso di ricevimento della Asl, anche se non è riusciti a garantirsi una vera prenotazione. «In alternativa alla presentazione della copia della formale richiesta di vaccinazione – recita testuale la circolare Fedeli-Lorenzin – si potrà autocertificare di aver richiesto alla Asl di effettuare le vaccinazioni non ancora somministrate».

Fermo restando che poi, come stabilisce la legge, entro il 10 marzo prossimo bisognerà documentare che con i 10 vaccini obbligatori si è in regola veramente.

L’assicurazione che basti autocertificare solo di aver avuto l’intenzione di vaccinare i figli non ha fatto però presa su molti genitori, che le cronache locali, da Pordenone a Bari, da Torino a Roma, passando per larga parte di paesi e città, stanno dando l’assalto ad aziende sanitarie e segreterie scolastiche per presentare il libretto vaccinale con tutti i timbri in regola e levarsi il pensiero una volta per tutte.

Medici di famiglia della Fimmg, pediatri di Sip e Fimp ed igienisti della Siti sono invece scesi in campo per cercare di togliere ogni preoccupazione a chi teme danni per la salute ai figli che devono mettersi in regola solo con un vaccino ma sono costretti a ricorrere ad esavalente o quadrivalente non avendo trovato i monocomponenti, che scarseggiano in tutta Italia. «Non esistono rischi aggiuntivi ad usare i vaccini combinati anche se si è già immunizzati per buona parte dei virus», assicurano in una nota congiunta. Dove raccomandano di evitare test per verificare l’eventuale pregressa immunizzazione e quelli predittivi della potenziale pericolosità dei vaccini per bambini con particolari profili genetici. Bufale proposte da chi vuole fare cassa sulle paure altrui.

 

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