Un bando per la gestione dei Rom.Il Social Pride protesta

Il bando non è in linea con quanto previsto per l'integrazione dei rom

Roma Capitale, Dipartimento politiche sociali, sussidiarietà e salute ha pubblicato un bando di gara attraverso una procedura aperta per l’affidamento del servizio di gestione sociale, formazione lavoro, di interventi di piccola manutenzione e del servizio di vigilanza dei villaggi rom.

Il Social Pride ritiene che il bando è in aperto contrasto con quanto previsto dalla strategia nazionale di inclusione dei rom, sinti e caminanti, dal momento che appare chiara la volontà di affrontare la questione rom sul piano esclusivamente securitario, considerato che le azioni destinate alla vigilanza assorbono oltre il 50% delle risorse complessive, depotenziando di conseguenza i percorsi di inclusione sociale volti alla fuoriuscita dai campi e quindi alla chiusura degli stessi”. Così in una nota Social Pride.

 

“Di fatto Roma Capitale certifica l’inevitabilità e l‘eternità dei villaggi rom che vengono visti esclusivamente come luoghi da vigilare e, di conseguenza, da isolare. Anche dal punto di vista procedurale il bando appena emanato presenta numerosi elementi di criticità, primo fra tutti quello che vede il trasferimento di responsabilità civile e penale delle strutture di proprietà del Comune di Roma agli enti che gestiranno il servizio. Il Comune di Roma – continua la nota – in sostanza, per anni ha lasciato i campi nel più completo degrado, manutenendoli poco e male, e ora vuole derogare completamente alle proprie responsabilità. Inoltre si ripropone la centralità del massimo ribasso come elemento di valutazione delle proposte progettuali, pratica che sta producendo disastri nella gestione dei servizi sociali a scapito delle qualità dell’intervento”. 



“Si chiede l’annullamento del bando pubblicato e la sua ridefinizione affinché venga redatto secondo i principi dettati dalla strategia nazionale e sia in sintonia con ‘Tavolo regionale per l’inclusione e l’integrazione dei rom, sinti, e caminanti’, di cui il Comune di Roma fa parte e che ha preso avvio alla Regione Lazio lo scorso 2 Marzo. crediamo infatti che solo un bando che preveda azioni in coerenza con i quattro assi previsti dalla Strategia: casa lavoro, istruzione e salute, possa dare un contributo fondamentale all’individuazione di percorsi di autonomia per le famiglie e alla chiusura dei campi rom. Il lavoro sociale non può essere ridotto a custodia e vigilanza, i campi rom vanno superati”, conclude la nota. 

(Fonte Omniroma)

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