Un centesimo in più a sigaretta, in arrivo nuova tassa sul fumo

È questo il progetto della ministra Beatrice Lorenzin per finanziare con 700 milioni di euro la sanità italiana.

Una nuova tassa sul fumo per finanziare con 700 milioni di euro la sanità italiana. È questo il progetto della ministra Beatrice Lorenzin che ha due obiettivi espliciti: scoraggiare il fumo per migliorare la salute degli italiani, e fornire risorse alla macchina della sanità che deve far fronte ad assunzioni, farmaci e vaccini.

Se, però, la tassa di 20 centesimi a pacchetto dovesse essere applicata proporzionalmente anche a prodotti come i trinciati, i sigari e il tabacco da pipa, il totale delle risorse potrebbe essere anche molto più elevato.

Non è la prima volta che la ministra propone ai fumatori di “contribuire” in piccolo alla salute di tutti: già lo scorso anno Beatrice Lorenzin aveva proposto una microtassa sulle sigarette in cambio di nuovi farmaci oncologici. Un progetto bloccato, però, dall’allora premier Renzi, contrario all’introduzione di nuove tasse.

Ci sono però alcune perplessità sulla tassa sul fumo: secondo alcuni studi l’incremento delle accise si scaricherebbe immediatamente sul prezzo, scoraggerebbe i consumi o li indirizzerebbe verso prodotti più a buon mercato. Risultato: alla fine il gettito sarebbe più basso. Secondo altre indagini, invece, se si colpiscono le sigarette a prezzo più basso, spesso la clientela più «povera» rinuncia completamente al fumo: anche in questo caso il gettito non aumenterebbe di tanto. Infatti il gettito dalle tasse sui tabacchi è diminuito da 11 a 10,5 miliardi di euro.

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