Unindustria: rilancio con meno municipi e super-sindaco a Roma

L’associazione presenta la ricetta Importando i modelli di Berlino e Madrid

Ridisegnare il territorio del Lazio per farne un cuore pulsante dell’economia e un interlocutore politico di peso a livello nazionale. Questo l’ambizioso obiettivo che si è prefissata Unindustria, l’associazione delle imprese di Roma, Rieti, Latina, Frosinone e Viterbo, che ieri mattina ha riunito nella cornice del Palazzo Generali a Roma una folta platea tra politici, imprenditori e manager, tra cui gli ad di Acea e Ama Alberto Irace e Daniele Fortini, i candidati sindaci Alfio Marchini,  Stefano Fassina e il prefetto Franco Gabrielli. Tutti per ascoltare la proposta volta a rilanciare il sistema economico del Lazio, attraverso una maggiore integrazione tra le istituzioni capitoline e il resto del Lazio, aumentandone così la “massa critica”, come sottolineato dal numero uno di Unindustria, Maurizio Stirpe. Partendo da alcuni punti fermi, ovvero rivedere la geografia regionale, ridiscutere i confini della Città Metropolitana di Roma, istituita con la legge Delrio del 2014, e affidare poteri speciali al sindaco che arriverà dopo le prossime elezioni a Roma.

Nel dettaglio, la proposta dell’associazione è contenuta in uno studio di 400 pagine commissionato all’Università di Tor Vergata e alla Luiss e prevede innanzitutto la trasformazione dei quindici municipi romani in veri e propri comuni, alla pari degli attuali 120 presenti nell’area metropolitana capitolina, delimitando al contempo il territorio del comune di Roma all’interno delle Mure aureliane. La Città Metropolitana di Roma assumerebbe così le dimensioni dell’attuale provincia, con il territorio profondamente riorganizzato intorno a 135 comuni dotati di loro prerogative municipali, ma cooperanti tuttavia su molti fronti, dai servizi ai trasporti fino al miglioramento dei rapporti tra Pubblica amministrazione e cittadini. Il tutto sotto la supervisione di un sindaco dotato di poteri speciali.

 

L’obiettivo dichiarato di Unindustria è importare in Italia i modelli di Madrid, Rotterdam e Berlino, che hanno già sperimentato con successo questo tipo di assetto istituzionale, basato sulla messa a sistema delle diverse economie del territorio. Una rivoluzione da esportare anche nelle altre province, che dovranno organizzarsi attraverso l’unione dei loro comuni, rinforzando il legame con la Città Metropolitana di Roma. E la Regione Lazio? All’ente guidato da Nicola Zingaretti, ha puntualizzato Unindustria, spetterà il ruolo di collegamento e intermediario tra l’area metropolitana di Roma e le altre province.

 

La proposta degli imprenditori laziali, arriva comunque in un momento difficile dei rapporti tra imprese e politica, come ha sottolineato il numero uno Stirpe. “Da parte della politica, fino a questo momento, non abbiamo una proposta unitaria e convincente per arrivare a una crescita della competitività del sistema delle imprese sul territorio del Lazio”.  si è poi lasciato andare a un commento sulle polemiche di questi giorni sulle Olimpiadi del 2024, per le quali Roma gareggia insieme ad altre capitali. “Non riesco a capire le polemiche di questi giorni. I Giochi possono essere per Roma un evento che deve essere salutato con simpatia dalle persone, un’occasione di riscatto e, come evento, addirittura migliori dell’Expo di Milano.’’ (G.Z.)

 

 

 

  

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