Le imprese artigiane del Lazio danno una scossa all’economia. Secondo i dati di Unioncamere e Infocamere, rielaborati da Radiocolonna.it, nella regione nel secondo trimestre 2016 ci sono state 2.042 iscrizioni e 1.719 cessazioni, con un saldo attivo di 323 aziende, e un tasso di crescita dello 0,33% rispetto allo 0,21% dello stesso periodo del 2015. Il Lazio così si conferma tra le aree più dinamiche dell’Italia, dietro solo a Valle d’Aosta, Trentino e Liguria. In totale nel Lazio ci sono 97.651 imprese artigiane.
“Nel lavoro artigianale c’è la vera identità del made in Italy dove si combinano tradizione e innovazione”, è il commento del presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, secondo il quale “per questo è importante non solo stimolare la nascita di queste realtà produttive, anche attraverso un ricambio generazionale che consenta di non disperdere uno straordinario patrimonio di saperi, ma anche diffondere i vantaggi della digitalizzazione per sfruttare al meglio le opportunità della rete”.
Per quanto riguarda il quadro locale, Roma è la provincia col saldo attivo trimestrale, tra attivazioni e cessazioni, più alto (242); segue Latina (41); Frosinone (23), Viterbo (12), e chiede Rieti (5). Nella Capitale c’è il tasso più alto di imprese di questo tipo, oltre 68 mila.
In termini assoluti a livello nazionale, gli incrementi più apprezzabili vengono dai servizi alle persone (910 imprese in più nel periodo), in particolare grazie all’aumento delle attività dei parrucchieri ed estetisti (+580 unità nel trimestre). (Alg)