Il trasporto locale deve rimanere pubblico. È questo il messaggio unitario lanciato da CGIL, CISL e UIL all’indomani delle voci sulla possibile entrata investitori privati in ATAC. Un concetto ribadito nella conferenza stampa convocata questa mattina dalle tre maggiori sigle sindacali italiane presso il Centro Congressi Cavour. Soluzioni, proposte e prospettive per il futuro di una municipalizzata funestata da inefficienze, sprechi, scioperi bianchi e da una gestione aziendale zoppicante.
La proposta principale è istituzione di un soggetto unico per il trasporto regionale. Un’agenzia che unisca ATAC, Cotral e Ferrovie per rendere il servizio più efficiente e ridurre i costi. I dati elaborati dai sindacati, in collaborazione con Eures, tratteggiano l’incidenza economica che avrebbe un soggetto unico sui conti del tpl romano e laziale. Un risparmio del 33% che proverrebbe dalla riduzione degli organi amministrativi, dalla dismissione di immobili e dalla riorganizzazione della dirigenza. Un secondo scenario, più drastico, porterebbe invece a un dimezzamento dei costi attualmente sostenuti pari a quasi 400 milioni di euro. “Il neo assessore Esposito di accusa di parlare per slogan – afferma Civica, segretario UIL di Roma e Lazio – ma l’Azienda Unica in Lombardia esiste e funziona bene. Sarà uno slogan, ma è vincente”.
Nei primi mesi del 2015 ATAC ha percorso 4 milioni di chilometri in meno di quanto stabilito nel contratto. Di oltre 5000 autisti circa il 10% è costretto a rimanere in deposito per mancanza di mezzi. Lo scorso anno Cotral è stata costretta a tagliare oltre 3 milioni di chilometri di corse con danni incalcolabili all’utenza. Numeri che fanno rabbrividire e che i sindacati intendono normalizzare con nuove proposte all’amministrazione.
“Negli ultimi anni CGIL, CISL e UIL, hanno indetto zero ore di sciopero – ha rivendicato Bertone, responsabile locale CISL – e l’accordo del 17 luglio va nella direzione di efficientare e risparmiare”. Un accordo che prevede, ad esempio, che le ore di lavoro annuali dei macchinisti ammontino a 950, “in linea con le altre grandi città”. Nel suo intervento conclusivo il segretario generale della CGIL di Roma Di Berardino ha sottolineato invece “la confusione del Sindaco che il 16 luglio scongiura la privatizzazione e otto giorni dopo la propone con vigore”.
La rivoluzione copernicana proposta dalle tre sigle verrà esposta in serata al cospetto del sindaco Marino e del neo assessore Esposito che si è dichiarato pronto a valutare il contributo sindacale. Al termine della conferenza tra gli iscritti presenti si levano commenti e battute di ogni genere “Per portà gente stasera (all’incontro istituzionale ndr) toccherà andà a prende i figuranti a Cinecittà”. (GDS)