Vaccini, è caos a Roma per nidi e materne

Asl e Comune si rimpallano le responsabilità per quei bimbi che non sono stati vaccinati. Ma alla fine l’ultima potrebbero essere le Asl a dire l’ultima parola

Vaccini, cosa succederà nelle scuole per chi non in regola?
Vaccini, cosa succederà nelle scuole per chi non in regola?

Alla fine potrebbero essere le asl a dire se un bambino dovrà essere escluso dal nido o dalla materna perché privi dei vaccini obbligatori. I coordinatori e le coordinatrici dei plessi scolastici gestiti dal Comune tenderanno ad applicare la circolare del Campidoglio che tende a non escludere i bambini dal nido o dalla materna finché non si saranno espressi gli organi competenti.

E gli organi competenti in questo caso le Asl, che però dovrebbero attenersi non a una comunicazione del Campidoglio, ma alla legge Lorenzin che vieta l’accesso a scuola ai bimbi che nell’ultimo anno non sono stati vaccinati. 

D’altronde nei mesi scorsi le asl hanno inviato alle famiglie degli alunni di ogni ordine e grado, che non risultavano in regola, lettere di richiamo, chiedendo i certificati delle vaccinazioni. Il fatto è che su Roma le Asl hanno delegato il Comune, che a sua volta appunto attende il pronunciamento delle autorità competenti, le asl appunto. 

L’assessore alla Sanità D’Amato ha affermato che “la Regione Lazio sta mettendo a disposizione delle scuole l’Anagrafe Unica Vaccinale con tutti i dati degli iscritti a partire prioritariamente dalla coorte 0-6 anni di eta’. Le scuole potranno cosi’ accedere all’anagrafe attraverso il portale salutelazio.it con la stessa modalita’ utilizzata nella comunicazione delle iscrizioni e trovare tutti i dati degli alunni e della loro situazione vaccinale”.

Che il caos regni sovrano lo dimostra anche quanto ci hanno detto all’ufficio scuola del municipio VII: “Non abbiamo indicazioni e non sappiamo come comportarci”.

Questo a meno che in extremis, nei prossimi giorni, la norma non cambi. Alla Camera si fa strada l’ipotesi di trovare una sintesi fra maggioranza e opposizione per una soluzione che nei fatti ristabilirebbe il principio fino ad ora contestato dell’obbligo vaccinale. In sostanza un emendamento che potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto a quello approvato prima della pausa estiva, che fa slittare di un anno l’obbligo di presentare i certificati vaccinali. E’ iniziato infatti alla Camera l’iter del decreto Milleproroghe, che contiene tra l’altro le norme sui vaccini. 

 Al termine delle audizioni in commissione il Pd, con Vito De Filippo, Andrea Giorgis e Gennaro Migliore, ha annunciato emendamenti soppressivi delle norme sui vaccini. Critiche sono venute anche da due deputati di M5s, Giorgio Trizzino e Carmelo Miceli. Ed il relatore della Bilancio, Giuseppe Buompane (M5S), interpellato sulla possibilita’ di suoi emendamenti (e della relatrice della Affari Costituzionali Vittoria Baldino, sempre 5S) ha risposto: “cercheremo di fare una sintesi delle indicazioni dei gruppi parlamentari”.

Una cosa è certa: L’Istituto Superiore di Sanità, assieme a medici, chirurghi e pediatri, hanno confermato la validità del provvedimento Lorenzin, esprimendo dubbi seri prima sulla proroga di un anno dell’autocertificazione, poi sull’obbligo flessibile, che è la strada nel quale si starebbe indirizzando il governo giallo-verde.

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