Vaccini e autismo: non c'è correlazione

Lorenzin: i vaccini salvano la vita

Cosa si cela dietro alle informazioni che individuano l’autismo come conseguenza dei vaccini?  Sono davvero il frutto di studi scientifici? Forse non tutti sanno che il medico che diffuse questa notizia è stato radiato dall’albo. Era il 1998 quando Andrew Wakefield pubblicò sul The Lancet, la rivista medica inglese, la teoria secondo cui tra il vaccino trivalente MPR, anti morbillo rosolia e parotite, e l’autismo ci fosse una connessione. Il campione di pazienti preso in esame da Wakefield non era sufficiente per sostenere questa conclusione, ma quando uscì la notizia ci fu un calo drastico delle vaccinazioni ed un aumento esponenziale di casi di morbillo in Inghilterra che provocò anche dei decessi. Wakefield per contrastare quello che riteneva l’effetto di questi vaccini, propose di  sottoporsi ad una vaccinazione per volta, vale a dire a singole fiale, una per il morbillo, una per la parotite e una per la rosolia, ma queste formule singole non esistevano in commercio. Si scoprì che il medico nel frattempo aveva brevettato un sistema di vaccinazioni per ogni singola malattia e che quindi, dietro a tutto questo c’era un interesse economico e non solo suo. Il medico, inoltre,  aveva falsificato la maggior parte dei dati forniti su questa correlazione. Questo però, non ha bloccato la ricerca in questi anni e si studia ancora un eventuale legame fra l’autismo e quanto sostenuto da Wakefield, ma non ci sono state corrispondenze. Se diminuiscono le vaccinazioni , calano di conseguenza i livelli di immunizzazione e aumenta il numero delle malattie e delle relative complicanze. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervistata da Giovanni Minoli su Radio 24, ha affermato che “non esiste alcuna correlazione tra vaccino e autismo. Non lo dice Beatrice Lorenzin ma gli studi scientifici realizzati dai migliori ricercatori. I vaccini salvano la vita e se per decenni non abbiamo più sentito di malattie mortali per i bambini e’ stato per le grandi campagne di vaccinazione realizzate nei paesi occidentali. Oggi prevale la disinformazione web in danno di quella della Scienza ufficiale. I casi di effetti collaterali ai vaccini riguardano meno di un bambino ogni milione di bambini vaccinati e nella stragrande maggioranza si tratta di conseguenze banali, arrossamenti, piccoli fastidi. I vaccini possono avere conseguenze solo in caso di patologie concorrenti gravi che il pediatra e’ in grado di determinare. I genitori devono sempre scegliere per il bene dei figli e per scegliere bene devono fidarsi della scienza e del proprio medico.”

“Le coperture vaccinali nazionali contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l’epatite B e la pertosse che nel 2013 erano di poco superiori al 95%, valore minimo previsto dall’obiettivo del Piano, nel 2014 sono scese al di sotto di tale soglia. La copertura per Haemophilus influenzae b (Hib), che nel 2013 era pari al 94,5%, è rimasta sostanzialmente invariata mentre la CV per morbillo, parotite e rosolia (Mpr) è diminuita di quasi 4 punti percentuali rispetto ai dati aggiornati del 2013 (dal 90,3% all’86,6%).”

Questa situazione – ha affermato il Presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi – che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo.” È quanto si legge sul sito del Ministero della Salute dove è possibile anche consultare la tabella riassuntiva relativa alle vaccinazioni nel 2014. Da quest’anno inoltre è possibile effettuare il vaccino anti-pneumococcico coniugato (pvc) 13-valente. Lo streptococcus pneumoniae, se non annientato dal vaccino,  potrebbe essere causa di polmoniti, meningiti e sepsi.  Il vaccino è disponibile gratuitamente per le persone anziane dai 65 anni in poi; i bambini a partire dai 2 anni e gli adulti che presentino patologie cardiache croniche o condizioni a rischio come il diabete o malattie polmonari croniche.

Delle mamme romagnole creatrici del gruppo su facebook “Consigli da mamma a mamma” hanno lanciato una campagna contro la disinformazione chiamata vaccino alla disinformazione e ogni giorno ci mettono la faccia facendosi foto con questo slogan.

“Questo gruppo è in accordo con le direttive scientifiche ufficiali dell’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e del Ministero della Salute. E’ ben accetto chi sui vaccini ha dubbi di natura scientifica. Indipendentemente dalle scelte personali, non saranno invece tollerate polemica e/o propaganda anti- vaccino.” si legge nella nota di presentazione del gruppo, che si pone come obiettivo quello di proporre l’obbligatorietà alla vaccinazione per tutti i bambini in età scolastica.

C.T.

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