La periferia degradata e il Centro Storico di Roma lucidato a puntino. Una leggenda metropolitana che è smentita da un degrado che ha fatto capolino anche nel centro della Capitale. Lo sa bene la zona di San Pietro, splendente nell’opera del Bernini ma problematica e fatiscente non appena si mette il naso al di fuori del Vaticano.
I cittadini di via Monte del Gallo, due passi da Gregorio VII, sono isolati a causa della sparizione del bus 34. Una zona borghese, a tratti esclusiva, che può vantare la vista del Cupolone ma non la presenza di mezzi pubblici che tolgano dall’isolamento i cittadini anziani o in difficoltà che non riescono a percorrere la via in salita.
Non va meglio a un’altra zona a due passi da Papa Francesco: Valle Aurelia.
Qui le difficoltà di raggiungere gli isolati sono solo una parte – seppur importante – dei problemi del quartiere. E a poco è servita la costruzione del mega centro commerciale Aura che ha riempito l’area delle ex fornaci di librerie, fast food e negozi di abbigliamento.
La zona ha subito negli ultimi anni un’involuzione senza precedenti causata principalmente dall’assenza di manutenzione di Via di Valle Aurelia e zone limitrofe.
Strade dissestate, alberi caduti in strada, vegetazione allo stato brado, muri pericolanti e marciapiedi inagibili sono il corollario di una situazione oramai ingestibile.
Come testimoniato dalle foto esclusive di Radiocolonna scattate a inizio settimane, il marciapiede è interrotto in entrambe le direzioni con la vegetazione che ha avvolto fermate dei bus e cartelli stradali:








La sporcizia – una prerogativa di tutta Roma ormai – anticipa la vecchia e antica Casa del Popolo che è rimasta tra i pochi cimeli di un quartiere che nella sua storia ha visto lotte di classe e insediamenti dei fornaciai che lavoravano l’argilla.
Al punto che lo stesso Lenin citò il Borghetto di Valle Aurelia come una ‘piccola Russia’, modello ideale di vita comune tra padroni e operai. Che fine ha fatto la Casa del Popolo: occupata da anni da famiglie di origine sudamericana. Il danno e la beffa.