Virgilio, genitori, giornali e quei liceali trattati da bambini

I quotidiani nazionali intervistano i genitori degli studenti del Virgilio occupato: ovvietà, pedanteria e poco rispetto verso i ragazzi

Nei giorni scorsi il Liceo Virgilio di Roma è stato occupato dagli studenti e alcuni giornali hanno intervistato i genitori come se la storia riguardasse un asilo o una scuola elementare, lamentano alcuni ragazzi. È lo scenario apparso stamattina con la lettura della rassegna stampa. Al centro della disputa due importanti quotidiani – Corriere della Sera e Il Messaggero – che hanno deciso di dar voce ai genitori indignati dei ragazzi che stanno occupando il celebre liceo romano. Testimonianze condite da infografiche allarmiste che dipingono gli studenti come teppisti.

“Questa storia è una farsa e a rimetterci sono solo i nostri figli” spiega un genitore. “Ho vietato a mia figlia di andare a scuola dopo aver visto le foto dei ragazzi e dei loro spinelli” racconta un’altra. “La decisione dell’occupazione è stata decisa da una piccola minoranza” si indignano altri (canne e occupazioni decise da una piccola minoranza, uno scoop sulle occupazioni che nessuno immaginava).
L’utilità di molte occupazioni – a qualunque livello – può essere messa in discussione, come è certo che la maggior parte degli occupanti non stia li per fare la rivoluzione ma per fare baldoria, senza alcun interesse verso la Buona Scuola o l’alternanza scuola-lavoro. Ma intervistare solo i genitori sulle questioni liceali è sbagliato ed umiliante, in primis per quei ragazzi che, tra mille cavolate e ingenuità, stanno imparando ad avere una coscienza civica che non ha bisogno della paternale di nessuno.

Prima di dedicare paginate e paginate su quanto i ragazzi italiani siano mammoni – osservano alcuni studenti – interroghiamoci sul senso di scrivere pezzi che assecondano uno spirito possessivo (e quello sì, veramente mammone) che equipara uno studente del classico a un bambino delle elementari.

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