I costruttori romani con un passato di cui non possono sempre vantarsi alzano ora la voce verso Virginia Raggi, rea, secondo il loro presidente Edoardo Bianchi , di non indicare quale sarà il futuro della Capitale. Volendo dimostrare che il nuovo sindaco, come esponente del M5S, deve essere così “super” da saper fare presto e bene tutto quello che la frotta di suoi predecessori ha “bucato”.
Ma i sindaci che hanno preceduto la Raggi rispondevano a partiti con un consolidato rapporto con la classe dirigente, che gli garantiva una specie di tolleranza-salvacondotto, nonostante la manifesta incapacità progettuale che ha posto Roma in grave ritardo rispetto alle altre Capitali.
A questo sindaco M5s il “rapporto diretto” ancora manca ed è evidente che se non comincia a distribuire “autorizzazioni”, diventerà la sua pesante croce. Perchè appare evidente che per amministrare, al di là della trasparenza e dell’onesta, occorrono anche capacità politiche che favoriscano un confronto con la società civile.
Ma se le stesse parti della società civile, come il vertice dell’Acer, “bombardano” la nuova amministrazione della Città, perché non risponde alle ritualità e agli schemi operativi dei partiti “tradizionali”, è certo che quel confronto, che il M5s cerca di creare in modo innovativo, (anche se ancora poco programmatico ed evidente) si allontanerà sempre di più, insieme al ‘’sogno’’ di un futuro “costruttivo” della Capitale. (claudio sonzogno)