Zingaretti: la grande attesa fra Pd e Regione

Luna di miele con opposizioni e m5s a rischio            

(Foto Omniroma)

Sabato 7 luglio si riunira’ l’assemblea del Pd per decidere sull’immediato futuro del partito in attesa del congresso nazionale che si terra’ il prossimo anno prima o dopo le elezioni europee. Sono mille i delegati che compongono l’assise ma esistono forti dubbi sulla partecipazione compatta ai lavori dei suoi membri data la calura estiva ed anche l’indecisione sul da farsi, indecisione che riguarda soprattutto la data del congresso.

Infatti, sulla nomina del reggente Maurizio Martina a segretario del Pd da sabato alla prossima assise nazionale del partito non ci dovrebbero essere dubbi dopo la decisione della componente renziana, che nonostante le defezioni continua ad essere maggioritaria, di sostenere la sua candidatura. Unico ostacolo per Martina sembra essere il quorum necessario da raggiungere per sancire la sua elezione, ovvero la meta’ piu’ uno dei voti dei componenti l’assemblea, ovvero 501. Quindi attivita’ febbrile al Nazareno per convocare a Roma il piu’ alto numero possibile di delegati per garantire il numero legale per i lavori e per superare quota 500 voti.

Un rebus rimane invece la data del congresso. Martina ed i renziani propendono per la seconda meta’ del 2019, ovvero dopo le elezioni europee che si terranno a maggio; chi invece pensa a dare uno scossone al partito con un rinnovo dei vertici vorrebbe tenere il congresso prima della consultazione. E’ molto probabile che, per non dilaniarsi su questo tema, la decisione sara’ rinviata a dopo l’estate.

In questo frangente, chi sta piu’ sulle spine e’ il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che da tempo ha dichiarato la sua disponibilita’ ad assumere la guida del Pd. Il “governatore” pensa infatti che piu’ si sposta la data del congresso, piu’ il suo progetto “federatore” della sinistra puo’ indebolirsi e quindi minare la forza della sua candidatura. Zingaretti, inoltre, teme che la “luna di miele” con le opposizioni che ha caratterizzato finora la sua presidenza (in.consiglio regionale il centrosinistra non ha la maggioranza), possa terminare bruscamente e alcune avvisaglie si sono gia’ registrate nei rapporti con i cinquestelle capitolini.

Zingaretti ed i suoi sostensitori, quindi, vorrebbero che il congresso di tenesse prima delle elezioni europee per evitare un  rafforzamento della posizione di Martina ed anche per impedire che la componente renziana continui ad esercitare un predominio sulla segreteria che, con l’assise nazionale dopo il voto di maggio, significherebbe anche comporre le liste dei candidati per il Parlamento europeo.
Con i renziani a dettare legge.

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