Lilli Garrone per il Corriere Roma
Una media di 100 multe al giorno. Sono quelle fatte dai varchi elettronici ai bus turistici. E c’è anche un varco con il record di sanzioni: è quello di piazza Pio XI, da dove i torpedoni per via Gregorio VII scendono verso il Vaticano.
Sono questi i primi dati sulla sperimentazione della Ztl per i pullman, protetta da 21 telecamere lungo l’anello ferroviario: accesi il 14 gennaio sono in fase sperimentale fino al 30 aprile. Ancora poco più di un mese per diventare definitivi: un passaggio che consiste in una delibera del Campidoglio che confermi le regole già testate.
Le prime multe – peraltro solo di circa 80 euro, come l’ingresso di qualsiasi vettura in centro – dovrebbero iniziare ad arrivare in questi giorni ai conducenti: ci sono infatti tre mesi di tempo, come per ogni contravvenzione.
Ma già questo primo numero lancia l’allarme. Se sono previsti al massimo 300 ingressi ogni giorno per i torpedoni all’interno della Ztl1, quella del centro storico, significa che quotidianamente sono almeno 400 i bus turistici che entrano, senza calcolare quelli che riescono ad arrivare attraverso ingressi secondari o strade non vigilate.
All’incirca tremila bisonti in più al mese, ed è sicuramente un calcolo per difetto. Perché agli ingressi vigilati da telecamere vanno aggiunti quelli controllati dai vigili urbani (con mula da 500 euro se fatta dalla Polizia municipale), per arrivare a 53 in tutto.
«Ma il totale delle multe dei vigili – ammette Anna Vincenzoni, da due giorni assessore al Traffico oltre che all’Ambiente del I municipio – non si conosce. Anche a noi non l’hanno mai fatto vedere».
Poco comunque cambierà rispetto alla promessa della sindaca Virginia Raggi di vietare tutto il centro ai bus turistici. «Lo stesso giorno in cui è stata fatta la delibera capitolina sui varchi per i torpedoni, e parliamo dell’epoca di Ignazio Marino – aggiunge Anna Vincenzoni – noi approvavamo una memoria di giunta in linea con la nostra politica: siamo contrari all’ingresso dei pullman nel centro storico. E chiediamo almeno un piano analogo a quello dell’ultima canonizzazione: fermata dei torpedoni all’esterno e arrivo dei turisti con metropolitane o navette. Per cui varchi o non varchi per me in centro non devono entrare».
Il Primo Municipio può contare sull’appoggio delle associazioni ambientaliste e di tutti i cittadini. «Durante il Giubileo del Duemila nessun torpedone, eppure i pellegrini erano milioni, circolava nel centro di Roma – afferma Italia Nostra in un comunicato -. In 17 anni tutto è cambiato, la situazione è fortemente degradata e fuori controllo. E il piano di regolamentazione avrebbe dovuto creare una rivoluzione copernicana della quale, però, non si vede traccia».
Per Vanna Mannucci, «Villa Borghese è l’esempio evidente della mancanza di un progetto: un’isola pedonale usata come parcheggio per i torpedoni. Abbiamo già chiesto all’assessore Montanari di ripristinare le telecamere di sorveglianza lungo i viali di accesso, ma così non è stato».
«Non c’è un vero progetto – aggiunge Benedetta Borghese -. I lungotevere sono ormai solo parcheggio per i pullman». E quelli più direttamente chiamati in causa, gli abitanti della zona intorno al Vaticano, ripetono: «La nostra posizione è storica – afferma Moreno prosperi del Comitato Salvaguardia Borgo -: i bus non devono proprio arrivare in quest’area perché inquinano, creano problemi di traffico e distruggono la pavimentazione perché sono troppo pesanti».