Uno stadio ‘green’, da 60-65mila posti, ‘incastonato’ in un nuovo parco (3mila alberi) e volano per la mobilita’ sostenibile, da inaugurare nel centenario della fondazione dell’As Roma, ovvero, entro il 2027: queste in estrema sintesi le fondamenta dello studio di fattibilita’ presentato questa mattina in Campidoglio dal club giallorosso. Il nuovo impianto sportivo – se tutto andra’ in porto ma il cammino non e’ privo di incognite – sara’ costruito a Pietralata, nella periferia nord-est della Capitale dietro alla stazione Tiburtina e non lontano dall’ospedale Sandro Pertini. Il sogno dei Friedkin per la prima volta e’ scritto nero su bianco sulle pagine racchiuse in due corposi faldoni ora sul tavolo del sindaco Roberto Gualtieri.
“Abbiamo presentato un’idea di stadio – ha detto questa mattina l’amministratore delegato della As Roma, Pietro Berardi uscendo dal Campidoglio – che non sara’ soltanto per i tifosi della Roma ma sara’ uno stadio per tutta la citta’, non sara’ aperto solo per le due o tre ore della partita ma avra’ una vita durante tutto l’anno”. Nessun nuovo centro commerciale e niente alberghi. Ma un’area verde di circa 20 ettari da ‘riempire’ con attivita’ sportive – tutti i giorni dell’anno – per ragazzi e famiglie programmate dall’amministrazione e dal municipio IV. Le nuove piante, secondo quanto previsto dalla societa’, costituiranno anche una sorta di barriera fonoassorbente per il vicino ospedale Sandro Pertini. Rotti cosi’ gli indugi parte formalmente l’iter per il nuovo stadio. Entro 90 giorni il Comune dovra’ convocare la Conferenza di Servizi preliminare. E il sindaco promette di accelerare. “Ringraziamo la societa’ – ha sottolineato Gualtieri – per il rispetto dei tempi, la serieta’ e anche la qualita’ dell’interlocuzione che ha avuto fino adesso con i nostri uffici e con l’amministrazione per quello che, con ogni evidenza, e’ un investimento di grandissima importanza per tutta la citta’. Con altrettanta serieta’ adesso attiveremo immediatamente la conferenza dei servizi per esaminare e valutare questo progetto”.
Lo studio di fattibilita’ e’ stato presentato al Campidoglio ai sensi della “legge stadi” che prevede una serie di passaggi obbligatori. Conclusa la conferenza preliminare – in caso di esito positivo – il verbale (fatto proprio con una apposita delibera) sara’ portato all’esame delle varie Commissioni consiliari e dopo spettera’ all’Assemblea capitolina deliberare – o meno – la validita’ di pubblico interesse. Poi sara’ la volta del progetto definitivo e i tempi rappresentano la vera incognita. Da non sottovalutare la questione legata a possibili ricorsi sulla proprieta’ delle aree. Negli anni ’50 del secolo scorso a Pietralata si decise di costruire una sorta di citta’ di uffici e ministeri, il cosiddetto Sistema direzionale orientale (Sdo). Terreni che furono soggetti alle procedure di esproprio. E alcune pratiche del passaggio di proprieta’ a favore del Comune potrebbero non essersi ancora concluse. Ma intanto il club giallorosso tira dritto e punta in alto: ospitare anche partite degli Europei o della Champions League aumentando la capienza (inizialmente si pensava a 55mila posti) tra i 60 e i 65mila spettatori. E concludere i lavori nell’anno del centenario della fondazione dell’As Roma, il 2027. Lo stadio – nella previsione della societa’ – si inserisce all’interno di un sistema di mobilita’ sostenibile. Se il progetto andra’ in porto, lo stadio non sara’ troppo distante dalla metro B e dalla stazione Tiburtina dove fermano – oltre all’Alta velocita’ – i treni regionali compresi i convogli da Fiumicino aeroporto. La societa’ mira a ribaltare le abitudini dei romani: la meta’ degli spettatori – questo l’obiettivo del club – potrebbero raggiungere lo stadio con i mezzi pubblici. Ecco un’altra scommessa non certo facile da vincere.