ra le zone urbanistiche piu’ calde Ciampino e Casetta della Mistica con medie oltre i 47 gradi, seguite da Omo, Lucrezia Romana, Gregna, Appia Sud, Tor Sapienza, Romanina, Torre Angela, Giardinetti, Tor Vergata e Centocelle tutti oltre i 46 gradi; le piu’ fresche Acquatraversa, Castel Fusano e Castel Porziano. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto di Legambiente “I quartieri piu’ caldi Roma negli ultimi dieci anni”, redatto a cura di Nicola Riitano e Alessia D’Agata: (Ufficio scientifico Legambiente Lazio), con la collaborazione di Angela Cimini della Sapienza universita’ di Roma. Arriva il picco massimo delle temperature per l’inizio estate a Roma e Legambiente Lazio presenta il rapporto “I quartieri piu’ caldi di Roma negli ultimi 10 anni”. Nell’ambito della campagna “Che caldo che fa, contro la cooling poverty”, con la quale Legambiente presentava nei giorni scorsi l’analisi termofotografica dei quartieri di Don Bosco e Garbatella; oggi l’associazione del cigno verde pubblica il primo rapporto sui quartieri piu’ caldi a Roma, avendo analizzato le temperature al suolo, nei periodi compresi tra 1 giugno e 31 agosto, dal 2014 al 2024. I luoghi piu’ roventi della Capitale sono risultati essere: l’enorme area logistica di Commercity (54 gradi), il capannone Amazon al Trullo (54 gradi) e il deposito Atac a Grottarossa (57 gradi): tutti luoghi di lavoro per migliaia di persone ma, invivibili per le temperature limite che si raggiungono.
Nella classifica tra tutti i quartieri di Roma, i piu’ caldi sono quello di Ciampino, al confine con aeroporto e con la cittadina a sud di Roma e Casetta della Mistica entrambi a oltre 47 gradi, seguiti da Omo, Lucrezia Romana, Gregna, Appia Sud, Tor Sapienza, Romanina, Torre Angela, Giradinetti-Tor Vergata, Centocelle. I quartieri piu’ freschi invece sono Castel Porziano e Castel Fusano con medie di circa 35 gradi e poi Acquatraversa (38 gradi), Villa Ada (38 gradi) e Trionfale (39 gradi). I dati sono rilevati da satellite relativi alle temperature delle superfici, non su misurazioni meteorologiche (all’ombra e a 1,5-2 mt da suolo). “Ci sono posti invivibili a Roma – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – per il caldo terrificante, le analisi delle temperature nell’ultimo decennio mostrano che i peggiori luoghi corrispondono a enormi compound della logistica, con i loro hangar mastodontici e le distese di asfalto e parcheggi infiniti, con il suolo rovente dove migliaia di persone lavorano quotidianamente in condizioni climaticamente disastrose cosi’ come sono invivibili le condizioni di troppi quartieri periferici dove, soprattutto le fasce sociali piu’ deboli subiscono le conseguenze terrificanti dell’aumento di temperatura al quale assistiamo negli ultimi anni per la Capitale: e’ anche per questo che abbiamo voluto far partire proprio da Roma la nostra nuova campagna e il nostro grido, chiedendo citta’ piu’ giuste, citta’ piu’ sicure.
“Neanche a dirlo – prosegue Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio -, ovviamente i luoghi piu’ freschi sono quelli piu’ alberati o dove al suolo e nel tessuto urbano non insistono grandi continuita’ di cemento, asfalto e impermeabilizzazione. Le soluzioni da mettere in campo sono tante, dallo stop al consumo di suolo alla generazione continua di boschi urbani, dalle sostituzioni di alberi piu’ vetusti con specie coriacee, autoctone e resistenti al caldo, alla generazione di rifugi climatici outdoor che possano dar ristoro alle persone. E poi lanciamo un appello a tutto il tessuto industriale e al decisore politico: non vogliamo mai piu’ vedere parcheggi a raso, se non completamente ricoperti da pannelli fotovoltaici, grazie ai quali generare ombra sulle sconfinate dimensioni di queste vaste zone di sosta, ma anche grazie ai quali generare energia da fonti rinnovabili, cosi’ da contribuire all’abbattimento dei gas climalteranti provenienti dalle fonti fossili, che sono la causa della febbre del nostro pianeta”.